In molti partono alla ricerca di lavoro e per farsi una nuova vita. Ma fortunatamente c’è anche chi ritorna, come Pietro e Stefania, una giovane coppia di Roseto Valfortore che nel 2016 decisero di trasferirsi a Heidelberg, in Germania. Pietro aveva trovato lavoro presso un supermercato, Stefania nei magazzini Amazon. In Germania hanno dato alla luce un figlio, ma la loro esperienza all’estero è durata pochi anni. La solitudine e la nostalgia della Puglia li ha spinti nuovamente a Roseto.
“Siamo andati via a malincuore e siamo tornati con piacere. È stata una scelta sofferta, ma dovevamo per lavoro. Poi ci siamo accorti che stare lontani dalla propria terra, dalla famiglia, dalle abitudini è davvero dura, e abbiamo deciso di tornare. E non ce ne pentiamo”. Pietro e Stefania hanno rispettivamente 36 e 34 anni e a Roseto hanno acquistato il Bar Italia dove lavorano con entusiasmo. Stefania è in procinto di aprire un centro estetico in un immobile comunale“.
Abbiamo riacceso una luce al centro della piazza del paese. Non ci andava proprio di vederlo chiuso. Come si vive qui a Roseto? Benissimo nonostante la scarsità di alcuni servizi, per esempio chiediamo agli organi competenti di sistemarci le strade per ridurre l’isolamento”. Pietro e Stefania sono solo alcuni dei rosetani che hanno deciso di tornare alle origini. Marie Colette è inglese, e in questi giorni ha seguito il suo compagno che è un ingegnere nel campo delle rinnovabili. “Siamo qui in questi giorni per acquistare casa. A breve ci trasferiremo. È troppo bello”.
Lucilla Parisi, sindaca di Roseto, ci dice che sono diverse le richieste di trasferimento. “Ad oggi sono una decina le famiglie tornate a Roseto. A noi a volte sembra tutto negativo, invece vedo che in molti apprezzano. Qui si vive bene, peccato che non abbiamo i servizi essenziali, da quelli sanitari alla scuola alle infrastrutture sempre molto carenti”.