I carabinieri della Compagnia di Cerignola hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Foggia su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di una 36enne del luogo accusata di tentato omicidio premeditato e atti persecutori.
Lo scorso 6 dicembre la donna, armata di un coltello a serramanico, si sarebbe recata presso il Centro di Igiene Mentale di Cerignola ove era in cura, tentando di colpire con dei fendenti un medico di quella struttura, ritenuto responsabile di aver causato l’emissione di un provvedimento giudiziario di allontanamento della sua figlia minore.
L’aggressione – che non ha avuto esiti drammatici grazie alla prontezza della vittima, che si sarebbe difesa facendosi scudo con l’utilizzo di una sedia – è stata interrotta dall’arrivo di una guardia giurata, a sua volta minacciata dalla donna che avrebbe tentato la fuga, venendo però bloccata all’esterno del centro dai carabinieri, prontamente intervenuti in seguito alla chiamata al numero di emergenza 112 da parte di sanitari.
Sequestrata l’arma utilizzata, i militari hanno compiuto ulteriori accertamenti nell’ambito di investigazioni coordinate dalla Procura della Repubblica di Foggia, ricostruendo la reiterazione di atti persecutori che l’indagata, negli ultimi tre mesi, avrebbe perpetrato nei confronti di un assistente sociale del Comune di Cerignola, considerandolo parimenti responsabile dell’allontanamento di sua figlia.
“La posizione dell’arrestata, tradotta presso la casa circondariale di Foggia – ricorda come di consueto una nota dei cc -, è al momento al vaglio dell’autorità giudiziaria. La stessa non può essere considerata colpevole sino alla eventuale pronuncia di una sentenza di condanna definitiva”.