Le cabine del telefono di Tim, che Agcom ha autorizzato a rimuovere non saranno rottamate ma trasformate in ‘stazioni intelligenti’, un nuovo punto di riferimento in città per i servizi che offriranno.
Nel più ampio progetto sul gender gap, sono state pensate anche come un presidio di sicurezza attraverso uno speciale tasto ‘Women+’ che in tempo reale collega ad un servizio di supporto con un operatore per segnalare, gestire ed assistere la persona che ne faccia richiesta. L’avvio del progetto inizierà da Milano, dove saranno progressivamente installate circa 450 postazioni per poi estendersi a 13 principali città per 2.500 cabine.
Labriola, ‘la Tim del futuro è più coraggiosa’
La Tim del futuro “passa dalla rassegnazione al coraggio, perchè non dobbiamo aver paura di sbagliare ma di stare fermi”. Lo ha detto l’ad Pietro Labriola intervistato da Riccardo Luna all’Italian Tech Week. Questa è la nuova immagine all’interno mentre quella che proietta all’esterno, prosegue il manager, “è quella di un’azienda leader e significa una grande responsabilità”. Il business di Tim, prosegue, “si sta evolvendo in varie direzioni e oggi costruire reti in fibra ottica è molto simile a fare una rete di alta velocità o un’autostrada”. Le cabine che cambiano “sono un simbolo, Tim era un’azienda proiettata sul passato ora guarda al futuro” ma Labriola non pensa di avere una ricetta che valga per tutti e per tutti i paesi. “Ogni nazione ha delle caratteristiche di mercato differenti ma di sicuro il business si sta evolvendo”. Sul mercato delle tlc ha pesato la duplicazione delle reti, e il riferimento a Open Fiber è chiaro anche se non viene mai citato l’altro operatore wholesale. Labriola accenna poi alla necessità di avere alle spalle un azionariato forte che la sostenga finanziariamente, soprattutto per la Netco.
“Le infrastrutture hanno bisogno di investimenti molto forti e a lungo termine” sottolinea e con un accenno ai diversi business di Tim ricorda che “agli inizi degli anni 2000 il segmento consumer era pieno di innovazione, in 20 anni abbiamo raggiunto la maturità e oggi il segmento enterprise vive quel periodo, con cloud, iot e 5G dedicati alle grandi imprese” non ultimo ricorda perchè il Brasile è importante per Tim, “è il paese che ci genera più cassa”. Non manca un accenno alla sostenibilità, che deve entrare nel modello di business. “Alcuni aspetti dell’ ESG, inclusion e diversity fanno parte del dna dei giovani, se vuoi vendere loro un servizio devi entrare nel loro modo di pensare e questo ci spinge verso il futuro. Un ‘azienda come Tim non può cambiare in un giorno ma il percorso che stiamo facendo si vede; su inclusione e diversity siamo all’inizio ma ci stiamo lavorando fermamente”.