La procura di Foggia ha sollevato una questione di opportunità in occasione di quella che doveva essere la prima udienza del processo dibattimentale in cui sono imputati l’ex sindaco del capoluogo dauno, Franco Landella e altre 11 persone, tra cui l’ex presidente del consiglio comunale, Leonardo Iaccarino, in relazione ad alcuni appalti indetti dall’amministrazione cittadina. Così come evidenziato dalla procura, il presidente del collegio giudicante è legato da vincoli di parentela a Paolo Agostinacchio, già primo cittadino di Foggia, ascoltato dopo la chiusura delle indagini preliminari. Per questo la procura ha evidenziato la possibilità di astensione.
Il giudice si è riservato la decisione dopo aver verificato l’oggetto della testimonianza, per valutare la sussistenza o meno delle ragioni di opportunità e quindi dell’astensione. Disposta la nuova notifica del decreto che dispone il giudizio, tenuto conto delle novità introdotte con la riforma Cartabia. Prossima udienza il 17 maggio. L’inchiesta sfociò negli arresti a maggio 2021, determinando poi la caduta dell’amministrazione. Secondo l’accusa, Landella avrebbe chiesto mezzo milione di euro, somma poi scesa a 300mila euro sul project financing relativo alla pubblica illuminazione, del valore di 53 milioni di euro e per questo è accusato di tentata concussione. La somma di 32mila euro sarebbe stata chiesta per il rinnovo di una convenzione urbanistica e in relazione a questo capo d’imputazione è accusato di corruzione. Landella si è sempre professato innocente. Iaccarino è stato ascoltato con la formula dell’incidente probatorio. (LaPresse) – in foto, Landella e Iaccarino durante un Consiglio comunale