La Polizia di Stato, ha dato esecuzione all’ordinanza applicativa di misura cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Foggia, nei confronti di due coniugi, il 52enne Giuseppe Caggiano e sua moglie, presunti responsabili del reato di detenzione ai fini della cessione di sostanze stupefacenti in concorso. I due avrebbero, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso ed in tempi diversi, illecitamente detenuto, al di fuori dei casi consentiti per uso personale, ed effettivamente venduto o comunque ceduto a terzi, sostanza stupefacente, del tipo cocaina, con un ricavo stimato di oltre 83.000 euro.
L’attività d’indagine avviata dalla squadra mobile della Questura di Foggia, coordinata dalla Procura della Repubblica, ha preso spunto da diversi esposti anonimi pervenuti in Questura che raccontavano di una crescente situazione di degrado che interessava un noto quartiere della città, il “Carmine vecchio“, nel quale, secondo gli esponenti, vi era un continuo via vai di tossicodipendenti e pregiudicati attratti da una fiorente attività di spaccio di sostanza stupefacente.
Le investigazioni svolte, nel periodo ottobre 2021 – febbraio 2022, avrebbero permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dei coniugi che, in concorso, avrebbero ceduto droga a numerosi consumatori e spacciatori nel capoluogo dauno. Le indagini sono state corroborate da attività tecniche di intercettazione e dalle riprese di un sistema di video registrazione, appositamente installato, che avrebbero immortalato i coniugi mentre cedevano la sostanza stupefacente. Ad ulteriore riscontro, nel corso delle indagini, sono stati arrestati colti in flagranza di reato, i due figli della coppia trovati in possesso di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente e somme di denaro provento dell’attività di spaccio. Al termine degli atti di rito, l’uomo, già gravato da precedenti specifici, è stato accompagnato in carcere mentre la moglie è stata sottoposta agli arresti domiciliari.
“Va precisato che la posizione delle persone coinvolte nelle operazioni di polizia è al vaglio dell’autorità giudiziaria – evidenzia la Questura di Foggia in una nota stampa – e che le stesse non possono essere considerate colpevoli sino alla eventuale pronunzia di una sentenza di condanna definitiva”.
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