Nel distretto della Corte d’appello di Bari dal 1 luglio 2021 al 30 giugno 2022 c’è stato, per quanto riguarda i delitti di competenza della Dda, un notevole aumento delle denunce per reati di associazione di stampo mafioso passate da 98 a 235. Lo si evince dalla relazione dell’inaugurazione del distretto della Corte d’appello di Bari di cui fanno parte anche le Procure di Trani e Foggia. Si registra anche un moderato aumento (+10%) delle denunce dei reati contro la Pubblica amministrazione; un significativo aumento delle denunce dei reati di pedofilia e pedopornografia (da 180 a 235); una crescita esponenziale delle denunce dei reati informatici, in particolare il furto d’identità (da 268 a 996).
Sono cresciuti anche i furti (da 28.324 a 33.998), le denunce in materia di stupefacenti (da 3.204 a 3.403) e di terrorismo, passate da 3 a 11. Sono invece in diminuzione le denunce per concussione, che registrano una diminuzione, i procedimenti per omicidio volontario (da 32 a 30; il decremento interessa anche i reati che vedono vittima una donna, passati da 10 a 5 denunce; sono aumentate in maniera moderata, invece, le denunce per il reato di lesioni colpose da infortunio sul lavoro (da 132 procedimenti a 154); l’aumento riguarda anche i reati per omicidio colposo sul luogo di lavoro (da 19 a 21 denunce). Il dato numerico delle denunce di stalking ha fatto registrare, nell’ultimo periodo, una leggera diminuzione rispetto a quello precedente (da 1.527 a 1.437).
Va rilevato il notevole aumento (da 4.190 a 5.542) del numero di denunce di reati addebitabili a cittadini stranieri. Questo incremento ha riguardato particolarmente la Procura di Bari (da 2.014 a 2.712) e quella di Trani (da 580 a 1.133). Per fronteggiare i reati su cui indagano, le Procure del distretto (Bari, Trani e Foggia) hanno eseguito 5.133 intercettazioni con un aumento del 6% per le ambientali e una diminuizione del 5% per le telefoniche. Il costo complessivo delle intercettazioni è stato di euro 7.781.469, di poco superiore al periodo precedente.
Mafia
“L’ex ministro della Giustizia Marta Cartabia ha definito la mafia foggiana la quarta mafia, la più urgente emergenza criminale del Paese. Ma la situazione non è differente per il territorio della Bat dove agiscono mafie diverse, autoctone e non, attratte da un tessuto economico vivace”. Lo ha detto il Procuratore generale di Bari, facente funzione, Angela Tomasicchio, nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. “I recenti arresti della Dda a Barletta, per il tentato sequestro di persona a scopo di estorsione – ha rilevato – dimostrano la complicata realtà criminale di un territorio dove con celerità si sta ponendo rimedio alla piaga dei sequestri lampo. Altra grave incidenza mafiosa si registra nel territorio barese dove alle storiche famiglie, rigenerate dai discendenti, si affiancano altri gruppi criminali. Bari è un territorio mafioso”.
Quest’anno nel distretto “il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso ha subito un incremento importante, pari al 140% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno – ha detto Tomasicchio -. Si è registrato un aumento anche dei reati spia, come quelli di estorsione e tentato omicidio, sui quali l’attenzione della Procura generale è massima, proprio per non vanificare gli interventi giudiziari in queste fattispecie che alimentano lo strapotere mafioso”. Per questi reati, però, “con la riforma (Cartabia, ndr) i termini massimi delle indagini non sono cambiati, sono sempre due anni”, ha precisato. “Se non ci fosse questa volontà comune a tutti gli operatori del diritto non si sarebbero conclusi tanti maxi processi nel distretto”, ha avvertito. (Ansa).