“Dalla Puglia partirà in maniera forte la battaglia per dire no all’abrogazione del Reddito di cittadinanza nel 2024. Siamo al fianco dell’assessora Barone e la supporteremo per ogni iniziativa che vorrà intraprendere per difendere questa misura, che ha letteralmente salvato dalla povertà milioni di famiglie italiane. Sicuramente ci sono degli aspetti da migliorare, ma non è possibile prevederne la cancellazione dal 2024. Per rilanciare le misure di formazione e di reinserimento a supporto di lavoratori in transizione e disoccupati, tra cui percettori di reddito di cittadinanza, NASPI, e CIGS a livello nazionale si è dato vita al programma GOL (Garanzia Occupabilità Lavoratori) che si inserisce all’interno della Missione 5 Componente 1 del PNRR. La Puglia è tra le Regioni che hanno raggiunto i risultati migliori per quello che riguarda lo stato di avanzamento del programma e sono già 46.662 i beneficiari presi in carico nell’intera regione. Per avere nel dettaglio tutti i numeri che riguardano il programma GOL e la situazione dei Centri per l’Impiego e capire quale sia la situazione lavorativa per i percettori del RDC in Puglia ho richiesto l’audizione in commissione Lavoro dei Responsabili Unici degli Ambiti Territoriali dei Centri per l’Impiego (CPI) provinciali, del Dirigente Giuseppe Lella, dell’Assessore alla Formazione e Lavoro Sebastiano Leo e della Direttrice del Dipartimento Politiche del Lavoro, Istruzione e Formazione della Regione Puglia, Silvia Pellegrini”. Lo dichiara il capogruppo del M5S Marco Galante.
“Alla luce del cambio di passo che più volte abbiamo chiesto per far funzionare al meglio i CPI – continua Galante – ritengo fondamentale avere un quadro chiaro sul cronoprogramma per il reinserimento lavorativo delle persone prese in carico fino ad oggi anche grazie alla formazione, alla riqualificazione e agli interventi personalizzati, per i beneficiari presi in carico; quale sia lo stato dell’organico dei Centri per l’impiego provinciali e la dotazione di mezzi e strumentazione. All’audizione seguiranno una serie di sopralluoghi nei CPI delle varie province per capire anche da chi ci lavora quali siano le criticità e arrivare con l’assessorato a soluzioni condivise. La presa in carico da sola non basta: serve lavorare in sinergia per poter raggiungere gli obiettivi programmati e far funzionare appieno le politiche attive del lavoro. Solo in questo modo si possono migliorare le criticità del RdC, non prendendosela con la parte più debole della società come sta facendo l’attuale governo”