“Ridurre il limite di velocità a 30 chilometri orari sulle strade urbane e investire nella sicurezza stradale è un obiettivo che anche la città di Foggia deve perseguire con investimenti specifici e azioni di comunicazione e sensibilizzazione rivolte ai cittadini”. È la proposta rilanciata dal Pd. Già nel 2020, subito dopo la fine del lockdown, venne proposto di utilizzare il “fattore di crisi come un’opportunità di evoluzione delle nostre abitudini, non tutte e non sempre positive, in fatto di mobilità”.
“Da allora – proseguono -, indubbiamente, è aumentata la circolazione di biciclette e monopattini, al pari della mobilità pedonale, in una città in cui è aumentata l’estensione delle piste ciclabili a scapito delle aree di sosta e senza che siano state adottate misure specifiche di integrazione tra le diverse forme di mobilità. Creando, in non pochi casi, l’effetto paradossale di rendere più insicure e caotiche le arterie di maggior traffico. Quanto proposto nel 2020 dal Partito Democratico, e snobbato dall’amministrazione Landella e dal Consiglio comunale a maggioranza centrodestra, era, ed è, in linea con la strategia europea di incremento della sicurezza stradale e della sostenibilità ambientale della mobilità urbana, come dimostrano le scelte di Parigi e Berlino, che anche in Italia inizia a fare breccia, vedi l’esempio di Bologna. Una strategia che si fonda sulla riduzione del limite di velocità e l’investimento in infrastrutture di contenimento della velocità stessa: attraversamenti pedonali segnalati a raso soprelevati rispetto al manto stradale, autovelox sulle circonvallazioni interne, fototrappole ai semafori anche pedonali, videocamere dedicate, incremento dei controlli, ecc.”.
“In più, a Foggia abbiamo bisogno di un serio e organico piano di manutenzione straordinaria delle strade, perché non basteranno certo i fondi della Regione Puglia a restituire piena percorribilità e sicurezza a nastri d’asfalto corrosi e bucati. Pretendere un simile intervento dalla commissione straordinaria non è realistico, scegliere di realizzarlo dopo la fase commissariale è un impegno programmatico che il Partito Democratico assume fin da ora”, concludono.