“Con riferimento alle notizie apparse ultimamente su un sito di informazione locale e relative al presidente del Consiglio di Amministrazione del GAL Gargano, dott. Biagio Di Iasio (foto), si intende precisare quanto segue”. Inizia così la replica del gruppo d’azione locale all’articolo apparso ieri su l’Immediato.
“L’assemblea dei soci convocata per il giorno 29 giugno scorso – si legge nella rettifica – ha approvato in seconda convocazione, con una partecipazione superiore al 40% del capitale sociale il bilancio di esercizio relativo all’anno 2021. All’assemblea dei soci hanno partecipato oltre alla componente privata, 13 delle 15 Amministrazioni Comunali rappresentanti l’Area GAL, l’Ente Parco Nazionale del Gargano e il Consorzio di Bonifica Montana del Gargano. È quindi assolutamente falsa, oltre che priva di qualsiasi fondamento, la notizia per cui era presente solo poco più del 25% dei componenti. Sorprende piuttosto l’assenza di partner importanti quali la Camera di Commercio. Con riferimento alle sempre citate dimissioni del presidente Di Iasio, purtroppo ripetutamente senza essere mai state oggetto di puntuale verifica nell’esercizio di un diritto di cronaca che primariamente dovrebbe essere oggettivo e corrispondente al vero anche attraverso la verifica delle notizie pervenute dalle proprie fonti, si rappresenta che le dimissioni presentate sono state respinte dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 21 dicembre 2021. Si deve inoltre sottolineare, ad onore del vero – riporta ancora la rettifica -, che il presidente del cda è eletto dal Consiglio di Amministrazione e che pertanto non può, nemmeno indirettamente, parlarsi di sfiducia essendo peraltro l’operato del Gal improntato sempre al rispetto delle norme e delle prerogative dei soci. Si precisa infine che tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione del GAL Gargano, compreso il presidente, non percepiscono compensi o indennità di alcuna natura e che il loro incarico è svolto a titolo gratuito”.
*L’articolo metteva in evidenza proprio l’esiguo numero di partecipanti (comunque sotto la maggioranza) per l’approvazione di un documento strategico come il bilancio. Ed attestava anche lo scarso appeal di questa governance. Riguardo all’indennità si precisa – forse a causa di un fraintendimento – che i 300mila euro sono stati dati a Di Iasio da Confcommercio, soldi che rappresentavano la buonuscita da qualsiasi organismo. Di Iasio fu eletto presidente del Gal in quanto proposto proprio da Confcommercio. Una volta fuori dall’associazione di commercianti avrebbe dovuto abbandonare anche il Gal. Infine, riguardo all’assemblea non è la percentuale il problema, ma il fatto che sia stata convocata in modo non conforme allo Statuto e al Codice Civile e per questo verrà invalidata.