I risultati delle ultime amministrative del 12 giugno scorso hanno gettato nello sconcerto e nel malumore gli attivisti del MoVimento 5 Stelle, in profonda crisi di identità e di consenso.
La conferenza stampa di Giuseppe Conte di ieri sera ha completato un percorso che era stato iniziato mesi fa e che preannuncia la trasformazione del MoVimento in un partito tradizionale a tutti gli effetti con coordinatori e segreterie.
Per la Puglia è stato scelto il portavoce Leonardo Donno che nella sua Galatina non è andato oltre il 2,89 per cento dei consensi domenica scorsa.
Soddisfatto il parlamentare foggiano Giorgio Lovecchio, che spera di essere nominato coordinatore per la Capitanata in virtù della sua equidistanza sia da Luigi Di Maio sia dalle correnti più radicali che simpatizzano con l’ex Alessandro Di Battista e con le due ex sindache Appennino e Raggi, a cui resta vicino l’europarlamentare Mario Furore.
Fuori gioco forse anche Marialuisa Faro dopo la scelta infelice di Monte Sant’Angelo, che si è tradotta in appena 104 voti per la candidata di bandiera dentro la lista “A Monte”.
“Il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha annunciato i nomi dei coordinatori regionali e mi fa molto piacere che il collega Leonardo Donno abbia assunto questo ruolo fondamentale per lo sviluppo politico del Movimento. Leonardo è una persona preparata, amante della politica e soprattutto è un grande osservatore del territorio in cui vive e di quello che lo circonda. A Leonardo giungano le mie congratulazioni, con la certezza che saprà rappresentare la Puglia al meglio”, ha osservato Lovecchio.
Chi è più vicino a Conte? “Tutti e nessuno, qualcuno millantava vicinanza come Troiano. Ormai la base non esiste più, siamo slegati, nessuno è stato consultato. La gente voleva scegliere”, rimarca l’ex capogruppo al Comune di Foggia Giuseppe Fatigato, che insieme all’assessora regionale Rosa Barone ha incontrato la commissione straordinaria per chiedere conto di alcuni problemi di cui da eletto si stava occupando prima dello scioglimento per mafia del Consiglio.
Secondo molti la fine del MoVimento coincide con la rottura con Davide Casaleggio. Senza la piattaforma Rousseau, “l’uno vale uno” è un lontano ricordo. (In alto, Lovecchio e Conte)
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