Sulla vicenda dei profughi ucraini, in un primo momento destinati a San Giovanni Rotondo, il sindaco Michele Crisetti e l’arcivescovo Padre Franco Moscone, questa mattina hanno fatto chiarezza dopo le polemiche di questi giorni. “Non c’è stato nessun rifiuto – ha rimarcato il sindaco – da parte del Comune all’accoglienza dei profughi. Questo gruppo di 40 persone, 14 adulti e 26 bambini con patologie piuttosto gravi, necessitavano di assistenza particolare che qui a San Giovanni Rotondo nessuno poteva garantire, tant’è che la stessa associazione che ha organizzato l’ospitalità, aveva pensato ad altre destinazioni, trasferendo queste persone in una struttura idonea in Abruzzo. Casa Sollievo, generosamente, ha messo a disposizione il cenacolo di Santa Chiara, ma evidentemente per curare soprattutto i bimbi, non era sufficiente, anche perché il Tribunale dei minori ci aveva chiesto garanzie sanitarie per questi bambini. Sono amareggiato per come questa storia sia stata oggetto di polemiche da parte di una forza politica (Lega) che notoriamente sappiamo come la pensa”. Crisetti smentisce anche eventuali rimproveri da parte dell’arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, il monsignor Moscone. “Assolutamente, con Padre Franco condividiamo tutto. Tranquilli, nessuna scomunica”.
“Io non ho scomunicato nessuno – ci dice Moscone -, e non mi permetterei mai di scomunicare nessuno, tanto più il sindaco di San Giovanni con il quale collaboriamo fattivamente su tanti aspetti. La vicenda ha lasciato sconcertati sia noi di Casa Sollievo che avevamo messo a disposizione una struttura per l’accoglienza, che il comune stesso che non ha nessuna responsabilità a non concedere il nulla osta. Piuttosto è la burocrazia della Prefettura di Foggia ad avere frenato il tutto. Il perchè non lo conosco. Tuttavia quel che conta è che questa gente ha trovato accoglienza in un luogo dove viene assistita e curata. Basta con queste stupide polemiche”.