Un fiume di denaro pubblico, oltre 14 milioni di euro, gestito attraverso affidamenti diretti dall’ex capo della Protezione civile pugliese, Mario Lerario, arrestato il 23 dicembre scorso. Repubblica ha tirato fuori i nomi delle aziende che hanno lavorato con la Regione nel periodo analizzato dalla prima commissione. Oltre 130 fatture per forniture di beni e servizi sono riportate nella tabella consegnata da Nicola Lopane, dirigente che ha preso il posto di Lerario.
Ci sono diversi lavori per per somma urgenza e opere di manutenzione negli impianti di climatizzazione del palazzo di vetro del consiglio regionale in via Gentile. Lavori per centinaia di migliaia di euro, scrive il quotidiano nell’edizione regionale, affidati tutti sempre alla stessa ditta, la Euro Klima Impianti Srl, di Acquaviva delle Fonti, paese di provenienza di Lerario. Ma c’è anche la Eletrikimpianti (già comparsa negli approfondimenti sull’ospedale in Fiera del Levante per il quale la ditta barese ha effettuato vari lavori) per manutenzione di impianti elettrici nella stessa sede, oltre alla foggiana Ga.Mi Impianti (manutenzioni di sistemi antincendio) e alla Moditech Srl (manutenzioni di impianti elettrici di museDe.Pa Impiantizi e altre sedi regionali). E ancora: Prodon Srl (lavori sui condizionatori nelle varie sedi della Regione), Athanor consorzio Stabile (interventi di riqualificazione), De.Pa Impianti, Brindisi Elevatori, Impecos, Saccir Spa (impianti elettrici e climatizzazione alla Provincia di Foggia), Edil Verde (lastrico solare della presidenza), Fantoni Spa (uffici regionali), Gpi e Links Management and Technology spa (sistema informatico).
Poi c’è la raccolta e gestione rifiuti affidata a Recikla. Nella tabella, tuttavia, emergono anche nomi di ditte che non risultano coinvolte nelle indagini della magistratura, ma sono sotto i riflettori della commissione regionale.
Amati: “Perplessità su forniture con somma urgenza, ordini di servizio e affidamenti diretti sopra soglie”
L’elenco delle spese effettuate dalla sezione economato nel periodo 2017-2021, per importi compresi tra 50 e 214mila euro e complessivamente ammontante a euro 14.390.853,53, restituisce numerose perplessità. A cominciare dagli affidamenti per somma urgenza, attraverso ordini di servizio e con procedure dirette con importi superiori a 40mila. Ora aspetteremo l’elenco delle spese per importi sotto 50mila euro e successivamente provvederò a convocare i dirigenti interessati per meglio chiarire il quadro di riferimento normativo e motivazionale entro cui sono stati svolti gli acquisti di beni e servizi”. Lo comunica il presidente della Commissione regionale Bilancio e Programmazione Fabiano Amati.
“Nel quinquennio interessato sono state attivate 130 forniture di beni e servizi per un importo complessivo pari a euro 14.390.753,53. Da un primo esame emergono alcune perplessità: sulle motivazioni delle somme urgenze, poiché andrebbe verificata la compatibilità dell’oggetto della fornitura con la modalità senza indugio dell’affidamento; sul ricorso a ordini di servizio con relativo ampliamento del contratto originario; sulle procedure dirette per fornitura sopra le soglie dei 40mila, sulla base di un’analisi che giunga a distinguere le acquisizioni ordinarie e quelle effettuate sotto la vigenza del decreto legge di semplificazione in periodo Covid. A questo proposito risulta importante verificare con particolare attenzione, se le acquisizioni avvenute sulla base della legislazione sulle soglie, valida sino al 30 giugno 2023 per incentivare gli investimenti e fronteggiare le ricadute negative Covid, siano avvenute comunque nel rispetto dei principi indicati dall’articolo 30 del Codice dei contratti.
Entrando nel dettaglio e per il periodo di riferimento, si evidenziano 7 forniture per somma urgenza per un importo di euro 754.950; 10 per ordini di servizio per un importo di euro 1.129.629,12; 46 sulla base delle soglie previste dall’articolo 36 del Codice dei contratti per un importo di euro 6.963.608,91; 20 per procedure negoziate sulla base dell’articolo 63 del Codice dei contratti per un importo di euro 1.595.017,88; 19 quali impegni aggiuntivi su altri contratti per un importo di euro 1.532.616,42; 17 proroghe di precedenti contratti per un importo di euro 1.892.519,85; 1 subappalto per un importo di euro 150.179,35; 1 modifica di contratto ai sensi dell’articolo 106 del Codice dei contratti per un importo di euro 165.000; 1 per fornitura poi revocata per un importo di euro 115.000; 1 per atto di liquidazione per un importo di euro 92.232”. (In alto, la sede della Regione Puglia; nel riquadro, Lerario)