Franco Landella, Leonardo Iaccarino, Antonio Capotosto, Consalvo Di Pasqua, Dario Iacovangelo, Liliana Iadarola, Bruno Longo ed Erminia Roberto “non candidabili alle elezioni per la Camera dei Deputati, per il Senato della Repubblica e per il Parlamento Europeo nonché alle elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali, in relazione ai due turni elettorali successivi al D.P.R. del 6 Agosto 2021 (in G.U. Serie Generale n. 212 del 04/09/2021), con il quale sono stati adottati i provvedimenti di cui agli artt. 143 e 144 D.Lgs. n. 267 del 2000 con riferimento al Comune di Foggia”. Lo ha deciso il Tribunale dauno accogliendo la richiesta di Prefettura e Ministero dell’Interno dopo lo scioglimento per mafia dell’ente comunale. Rigettata, invece, la domanda proposta nei confronti di Pasquale Rignanese e Lucio Ventura.
Il Tribunale ha condannato Franco Landella, Leonardo Iaccarino, Antonio Capotosto, Consalvo Di Pasqua, Dario Iacovangelo, Liliana Iadarola, Bruno Longo ed Erminia Roberto “al pagamento, in favore del Ministero dell’Interno e della Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo di Foggia – si legge in sentenza -, delle spese del giudizio che qui si liquidano in 3.170 euro per compenso, oltre rimborso spese forfettario (15% sul compenso), CPA ed IVA se dovute come per legge”.
I giudici hanno inoltre condannato il Ministero dell’Interno al pagamento, in favore di Pasquale Rignanese e Lucio Ventura delle spese del giudizio, al netto della riduzione del 50%, in 1.585 euro per compenso, oltre rimborso spese forfettario (15% sul compenso), CPA ed IVA come per legge”. Per Landella&co sarà possibile ricorrere in Appello. L’eventuale incandidabilità diventa esecutiva dopo il terzo grado di giudizio. (In foto, Landella, Longo, Capotosto, Iaccarino, Roberto, Iadarola, Iacovangelo, Di Pasqua e Rignanese)