“Noi tutti, cattolici e ortodossi, insieme al rettore della chiesa russa di Bari, desideriamo invocare l’intercessione di San Nicola su questi giorni bui perché torni la pace, perché termini la guerra, perché si possano seppellire i morti, consolare gli afflitti e annullare ogni forma di ingiustizia”.
Sono le parole dell’arcivescovo di Bari-Bitonto, monsignor Giuseppe Satriano, dalla cripta della Basilica di San Nicola, nella preghiera ecumenica per la pace in Ucraina con il rettore della Chiesa ortodossa russa di Bari, padre Viacheslav Bachin.
“O Padre, autore e amante della pace – ha pregato il vescovo – , a te si rivolgono le persone di buona volontà, mentre dalla terra si eleva il grido dei popoli minacciati dalla guerra. Ti preghiamo per l’Ucraina e per tutti i Paesi afflitti da orrori e lacrime. Ogni azione e iniziativa politica sia al servizio della fratellanza umana più che gli interessi di parte, perché tutti siamo stati creati fratelli. Il tuo figlio, che ha vinto nel suo sangue ogni inimicizia, fortifichi nell’amore il cuore di ogni uomo e di ogni donna, affinché nessuno tema le armi di alcun nemico. Lo Spirito Santo, signore della comunione, ci renda tutti operatori di giustizia e strumenti della tua pace”.
Al termine della preghiera, monsignor Satriano, padre Bachin, i padri domenicani e poi i fedeli che attendevano in chiesa, hanno deposto una lampada accesa ai piedi della tomba di San Nicola, con “il desiderio di rischiarare l’oscurità delle tenebre che avvolgono il mondo in quest’ora”.
In quello stesso luogo il 14 marzo 2007 il presidente russo, Vladimir Putin, a Bari in occasione del vertice italo-russo, si inginocchiò davanti alle reliquie del santo di Myra e baciò la sua tomba.