“A Troia scoperto un antico sito durante i lavori di un’azienda danese che ha installato un grande impianto fotovoltaico nelle immediate vicinanze”. Lo riporta Nico Moscatelli del “Gruppo Archeologico Daunio”. “Si tratta di una basilica altomedievale databile fra il VI e il VIII secolo – fa sapere -. La società nordeuropea ha sostenuto con un milione di euro gli scavi e gli oneri di sorveglianza. In accordo con il Comune e la Soprintendenza, la società danese ha pensato anche a programmare la fruizione dei beni archeologici, attraverso la realizzazione di una serie di itinerari culturali e naturalistici, integrando la recente scoperta con gli altri luoghi significativi del territorio”.
Stando a Moscatelli “gli scavi, eseguiti in alcune aree adiacenti all’impianto fotovoltaico, hanno riportato alla luce i resti di una basilica cristiana a tre navate che è stata datata tra il VI e l’VIII secolo. L’edificio è stato ampiamente compromesso dai continui interventi agricoli seguiti a una lunga fase di abbandono e le strutture murarie si conservano per un’altezza massima di 40 centimetri. Nelle vicinanze sono state scoperte anche una vasta necropoli e un complesso di edifici molto più antichi, databili tra Neolitico antico e Neolitico medio (IV millennio a.C.), con una struttura ipogea tipica dei villaggi trincerati del Tavoliere. Nella necropoli sono state indagate 117 cavità funerarie e rinvenuti reperti di rilevante importanza: brocche in ceramica, monete, bracciali, orecchini, anelli, collane, croci latine, fibbie con estremità zoomorfe che ne fanno uno dei rari esempi di edifici di culto risalenti al periodo di transizione fra la dominazione bizantina e quella longobarda nella Puglia settentrionale. Lo scavo ha portato alla luce anche una porzione di abitato adiacente alla chiesa, sicuramente un centro di una certa importanza in un epoca precedente alla fondazione di Troia avvenuta nel XI secolo”.