Chissà se i rettori per la legalità, chiamati in via Gramsci ieri, conoscevano l’affaire concorsi dell’Ateneo foggiano. È il presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra a rendere pubblico il caso, dopo l’articolo del Fatto Quotidiano, che racconta nel dettaglio l’ultima anomalia dell’Unifg dell’era Limone.
In un lungo post l’ex pentastellato non le manda a dire, usando termini anche molto coloriti. “Foggia non è nuova a queste anomalie nell’Università – scrive sui social -. Oggi raccontiamo la vicenda del gennaio del 2021, quando il professor Mario Pio Fuiano viene nominato dal rettore nel CdA dell’Università di Foggia. Tempo otto mesi e il cda indice un concorso per la copertura di un posto di seconda fascia in Diritto processuale civile. Chi si candida e chi lo vincevcon giudizio unanime della commissione? Proprio lui, il professor Fuiano, senza dimettersi dal Consiglio di amministrazione. Per legge però ai concorsi non possono partecipare i membri del cda dell’ateneo. Perfino i parenti fino al quarto grado non possono partecipare. Lui invece partecipa e lo vince. Non è però il solo, perché abbiamo prof che vincono posti che essi stessi bandiscono, dall’alto dell’essere loro nel cda dell’ateneo, cda che hanno funzione di indirizzo strategico, di programmazione finanziaria e del personale e di vigilanza. Ai colleghi di questi soggetti dico di continuare a denunciare le anomalie. Spesso grazie ad alcune segnalazioni, in varie parti d’Italia, sono state fermate delle porcate. L’Università deve promuovere il merito, una carriera da farsi col sacrificio e la passione dello studio. Non scorciatoie, furbate ed abusi di potere”.