Arriva un monito dall’ex candidato sindaco di Foggia, l’ingegner Pippo Cavaliere, che come spiega egli stesso, è stato “partecipe della commozione e dell’indignazione per la tragica morte di Camilla Di Pumpo“.
Il politico e membro del Comitato di solidarietà nazionale antiracket e antiusura cita la grande manifestazione di Libera del gennaio del 2020, poco prima del lockdown e della pandemia.
“Ero fra quanti hanno testimoniato una vicinanza non formale al dolore dei suoi familiari, nella piena consapevolezza che non si trattasse solo di un fatto privato- scrive in una nota- Senza invadere il campo della doverosa ricerca di giustizia, che compete ad altre sedi, è profonda e diffusa la consapevolezza che oggi sono in discussione, non più rinviabili, valori fondanti della nostra Città e della sua vita pubblica. Come nel gennaio 2020, con la grande manifestazione di Libera, la risposta di Foggia è stata intensa e partecipe. Proprio per questo non dobbiamo accontentarci della sola indignazione, protesta e memoria. È necessario scendere in campo, rimboccarsi le maniche fino a sporcarsi le mani. Dobbiamo convincerci che la nostra vita personale e lavorativa non può svolgersi in un luogo appartato e dimentico delle asprezze, delle bellezze e delle piaghe della comunità a cui apparteniamo. Non è più pensabile che ci si limiti alla deplorazione, che ci si abbandoni al disgusto e alla disperazione e che, dopo un po’, si ritorni a pensare solo a se stessi. Così non se ne esce e nel frattempo la stampa internazionale, anche di oltreoceano, continua ad esaltare il degrado dilagante che coinvolge la nostra Città. Avere a cuore il destino della propria città comporta sacrifici e rinunce, significa avere la forza di mettere da parte interessi personali di qualsiasi natura, anche economici. Significa mettersi in gioco. Senza distinzione di età, di genere, di ceto e di censo”.
Cavaliere invita ad accettare la sfida, perché “nessuno può restare in panchina o a bordo campo, nessuno può restare spettatore”.
E conclude citando la filosofia greca: “Dopo l’indignazione, la rabbia e le fiaccolate si passi a fatti concreti. È tempo di impegno valoriale e politico, di riscoperta e valorizzazione del termine “cittadino”. Non possiamo rassegnarci ad essere solo abitanti casuali alla ricerca di una via di fuga. Così fosse, fiaccolate e manifestazioni affollatissime sarebbero un’inutile irrisione e, come ammoniva Socrate, la pena che i buoni devono scontare per l’indifferenza alla cosa pubblica è di lasciare il mondo nelle mani dei malvagi”