I carabinieri della Compagnia di San Giovanni Rotondo, coadiuvati da militari del Comando Provinciale di Foggia, dall’11° Reggimento Carabinieri “Puglia”, dallo Squadrone Eliportato Cacciatori “Puglia” e dal Nucleo Cinofili di Modugno, all’alba di oggi, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Foggia e tratto in arresto dieci persone residenti nei comuni di San Marco in Lamis, San Severo ed Apricena. I dettagli dell’operazione, denominata “Tamagotchi”, sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa tenuta dal procuratore capo, Ludovico Vaccaro: “Vogliamo mandare un messaggio di impegno e presenza dello Stato dopo le bombe di inizio anno – ha detto il magistrato -. I cittadini abbiano fiducia. Ci stiamo impegnando a tutti i livelli. Non fatevi intimidire dalle bombe. La Procura di Foggia è sempre aperta a ricevere segnalazioni e ad approfondire qualsiasi ipotesi di reato ci venga prospettato”.
Gli arrestati in “Tamagotchi”
In seguito all’operazione di oggi sono finiti in carcere Alessandro Mercaldi, Nazario Mascia Lombardi, Giuseppe Cataluddi, Urbano Met, Mario Cursio, Michele Mongella, Francesco Paolo Leo e Adamo Mollica. Domiciliari per Gianluigi De Luca e Mario Dino Sabatino. Tutti nati a San Marco in Lamis tranne Mongella, Leo e Mollica nati a San Severo.
I dettagli del blitz
La vasta operazione che ha interessato i tre comuni è il frutto di un’articolata attività di indagine svolta dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Giovanni Rotondo, coadiuvati da quelli della Stazione di San Marco in Lamis, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Foggia. Le indagini hanno avuto inizio nel mese di novembre del 2020 e si sono concluse nel mese di maggio del 2021.
Il blitz ha preso vita da una costola dell’indagine “Terminal”, eseguita nel mese di aprile del 2020, quando venne eseguita un’ordinanza di custodia cautelare a carico di tredici persone, gravemente indiziate dei reati di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti. Approfondendo i contatti di uno degli arrestati nell’ambito dell’operazione “Terminal” vennero monitorate alcune persone di San Marco in Lamis, ricostruendo così (in termini indiziari) diversi episodi di spaccio di cocaina, hashish e marijuana. Individuato anche il target dei clienti, persone adulte per la coca, ragazzi tra 20 e 30 anni per le altre due sostanze. Si parla di una settantina di cessioni al giorno.
Le attività investigative svolte – caratterizzate da controlli, pedinamenti e attività di intercettazione telefonica e ambientale – hanno consentito di acquisire elementi indiziari in ordine alla commissione dei reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in varie zone del comune di San Marco in Lamis, anche in prossimità delle abitazioni delle persone tratte in arresto oltre che nelle vicinanze di un bar dello stesso comune.
I coinvolti nelle indagini – secondo la ricostruzione investigativa sposata dal gip di Foggia nel disporre i provvedimenti cautelari – si avvicendavano nella preparazione delle dosi, si scambiavano il bilancino, convenzionalmente appellato con il termine “Tamagotchi”, da cui il nome dell’operazione. I militari, nelle attività di indagine, hanno individuato i luoghi in cui avveniva il confezionamento in dosi delle sostanze stupefacenti pronte per essere immesse sul mercato per la vendita.
I numerosi episodi di spaccio hanno indotto gli investigatori ad approfondire ogni attività illecita fino ad arrivare ai fornitori, proprio alla luce dell’ingente quantitativo di sostanze spacciate ogni giorno. Tali approfondimenti hanno consentito di identificare i principali fornitori delle sostanze stupefacenti, che agivano nel Comune di San Severo. Nel corso delle indagini, uno si era trasferito ad Apricena per porre in essere ulteriori condotte di spaccio.
Dai tracciati gps, posti su alcune delle auto oggetto di monitoraggio, è stato rilevato lo svolgimento di un “summit” in un locale di San Severo, tra alcune persone sottoposte alle indagini preliminari. L’incontro, secondo la ricostruzione investigativa, aveva la duplice finalità di rimodulare le attività di spaccio ed acquisto di sostanze stupefacenti, nonché di individuare sistemi e strategie volte ad eludere le attività di controllo da parte dei carabinieri.
Numerosi sono stati i sequestri di piccole quantità delle varie sostanze stupefacenti a carico dei vari assuntori, tutti segnalati alla Prefettura di Foggia; mentre la perquisizione eseguita dai carabinieri della Stazione di San Marco in Lamis in un locale in uso agli indagati, ha consentito di recuperare e sottoporre a sequestro quasi due chili di marijuana.
Va precisato che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che gli arrestati, seppur attinti da gravi indizi di colpevolezza in relazione ai reati per i quali è stata applicata la misura detentiva, non possono essere considerati colpevoli fino alla condanna definitiva.
L’odierna operazione di polizia giudiziaria segue, a qualche settimana di distanza e in parte sul medesimo territorio, quella di San Severo, l’operazione “Fortino”, così denominata poiché i luoghi in cui si svolgeva l’attività di spaccio venivano individuati in un complesso abitativo di difficile permeabilità ed accesso per la presenza di cancelli, videocamere, videocitofoni e vedette.
L’indagine “Fortino”, eseguita dai carabinieri della Compagnia di San Severo con l’esecuzione di 13 ordinanze di custodia cautelare, assieme all’odierna operazione “Tamagotchi” rappresentano un ulteriore risultato della Procura della Repubblica di Foggia e dell’Arma dei Carabinieri nel contrasto alla delittuosità nell’area dell’Alto Tavoliere.