“Ripristinare lo stato dei luoghi”, è quanto disposto dai giudici del Tar per il ristorante dei Romito “Guarda che Luna” di Manfredonia. Ma nonostante la decisione del tribunale, l’intervento dell’amministrazione comunale tarda ad arrivare. Il sindaco Gianni Rotice vorrebbe attendere la sentenza di merito del Consiglio di Stato. Un atteggiamento incomprensibile in quanto il Tar ha chiaramente dichiarato che il locale va rimosso dalla scogliera in quanto ritenuto “stagionale” e, soprattutto, il Consiglio di Stato ha bocciato la richiesta d’urgenza di sospensiva cautelare formulata dalla pletora di avvocati dei Romito. In buona sostanza, i giudici hanno deciso che l’esecutività della sentenza del Tar non va sospesa. Il Comune è quindi tenuto a dare esecuzione al provvedimento del tribunale amministrativo.
La vicenda sarebbe monitorata anche dal prefetto di Foggia, Carmine Esposito, intransigente su questi temi, soprattutto in un Comune sciolto per mafia poco più di due anni fa. Invece, ad oltre un mese dalla decisione del Consiglio di Stato, a Palazzo di Città si continua a temporeggiare nonostante l’impegno sul fronte della legalità promesso dal sindaco durante la scorsa campagna elettorale. Sul tema, l’opposizione prende tempo. Uno dei leader della minoranza, Gaetano Prencipe intende informarsi a fondo sul caso “Guarda che Luna” e a l’Immediato, per il momento, si limita ad affermare: “Potremmo valutare di presentare un’interrogazione”. Ma nonostante varie considerazioni e valutazioni, sulla questione continua a regnare l’immobilismo. (In alto, il prefetto Carmine Esposito; sotto, Rotice tra gli assessori Salvemini – lavori pubblici – e Basta – delega alle autorizzazioni paesaggistiche -; sullo sfondo, il ristorante)