Tredici anni dalla scomparsa di Alessandro Ciavarella, 16enne di Monte Sant’Angelo. Il giovane svanì nel nulla in una fredda domenica del 12 gennaio 2009. Da quel giorno nessuna notizia, solo una lettera anonima che parlava di cattive amicizie: “Era un bravissimo ragazzo ma è stata l’influenza di quegli amici sbagliati che l’ha tradito. Si era messo in un giro più grande di lui e neanche lui sapeva come uscirne fuori”. Vani tutti i tentativi di fare luce sul caso da parte degli inquirenti. Tanta omertà, nessuna voglia di collaborare da parte dei cittadini.
“A mio figlio è successo qualcosa di grave – dice la madre Rosa Guerra -. Forse ha visto qualcosa. Ma non so, mi faccio tante domande. Volevo che andasse via da qui, ma lui voleva restare e quindi non credo che abbia lasciato il paese spontaneamente. Sospetti? Alle volte le mamme sono le ultime a sapere le cose. Non so chi frequentava. Forse dovevo stare più attenta. Ho cinque figli, nessuno mi ha mai dato problemi. Spesso ci convinciamo che certe cose non possano succedere a noi, invece non è così”.
Purtroppo il lavoro degli inquirenti non ha portato a risultati in questi 13 anni. “Per loro non è facile. Purtroppo nessuno ha visto niente. Per una madre non sapere è una brutta cosa. Preferirei una brutta verità, ma la vorrei sapere. Ma così è davvero brutto. Più anni passano e più rimugini sulle cose. E stai ancora più male. Vivo con tanti perché. Prego tanto, anche per i nemici. Queste persone devono inginocchiarsi e pentirsi, prima davanti al Signore, poi davanti alla Legge. Ma forse dalla Legge terrena ti puoi nascondere, da quella divina no. Dio sa tutto”.
“Mio figlio non aveva soldi, non faceva niente di che. Non lo so se l’hanno messo in mezzo a storie più grandi di lui. Era un ragazzo che si confidava poco. Ma aveva soltanto 16 anni. La speranza che torni c’è sempre. Magari sta da qualche parte, qualcuno potrebbe avergli detto di andare via da qui perché era in difficoltà. Però più passa il tempo e più penso che qualcosa di grave gli sia successo”. Infine, un appello: “Dico a tutti i genitori di stare attenti ai figli. Non ci vuole niente a cadere in queste cose”.