Forte amarezza per il titolare di Pirolandia, colpito questa notte da una bomba alla sua attività di corso Mucci. L’uomo si è rivolto al sindaco Francesco Miglio per chiedere un sostegno: “Adesso faremo tutto quello che va fatto”, la risposta del primo cittadino. Ormai San Severo non dorme più, bombardata dalla malavita in questo nefasto inizio del 2022. Quattro attentati, prima ad una profumeria e ad un’autoconcessionaria, ora a Pirolandia e al parrucchiere Li Quadri di via Rispoli.
“Questa notte sono esplose altre due bombe, in pieno centro di San Severo, di evidente matrice malavitosa, ai danni di uno stimato artigiano e di un apprezzato imprenditore – commenta Miglio -: ad essi, come alle altre vittime degli attentati di qualche giorni fa, la massima solidarietà di tutta la città, composta, per la stragrande maggioranza, da cittadini onesti e laboriosi, che conoscono molto bene la fatica del lavoro e l’impegno nella attività imprenditoriale, soprattutto in tempi resi oltremodo difficili dalla pandemia. Quattro bombe dall’inizio dell’anno, in dieci giorni, rappresentano una vile dichiarazione di guerra contro tutta la Città di San Severo, contro un tessuto imprenditoriale, commerciale ed artigianale già alle corde, contro il futuro di una intera Comunità che merita il dovuto rispetto e non può soggiacere al sopruso di pochi vili dediti al crimine”.
Poi Miglio lancia “un appello al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese di essere qui, su questo territorio di Capitanata, nei prossimi giorni, non solo per dare vicinanza e solidarietà alla nostra popolazione, che in questo momento si sente lasciata sola, ma anche per annunciare delle misure concrete, da attuare nelle prossime settimane per sventare quella che è una vera e propria strategia complessiva messa in atto dalla associazione mafiosa per tenere sotto scacco la Città e l’intero nostro territorio. Io mi aspetto che ci sia qui la presenza del ministro Lamorgese nei prossimi giorni, diversamente saremo noi ad andare a Roma a rivendicare la attenzione che siamo certi di meritare”.