Nelle scorse ore sono stati eseguiti due provvedimenti di sequestro di urgenza emessi dalla Procura di Roma ed aventi ad oggetto crediti rinvenienti da “bonus fiscali” in materia edilizia per un valore complessivo di oltre un miliardo e 250.000 euro (rispettivamente 1.017.680.552 euro e 234.331.107 euro). In buona sostanza, nessuno svolgeva i lavori, ma le fatture per poter accedere al bonus edilizio 110% venivano emesse. Al centro della presunta maxi truffa, alcuni liberi professionisti di San Severo.
Si tratta – secondo una nota stampa della Procura della Repubblica di Roma – di ipotesi fraudolente segnalate dall’Agenzia delle Entrate a partire da approfondite attività di analisi effettuate mediante le banche dati e successivamente oggetto di immediati approfondimenti da parte del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Roma.
Sulla base degli elementi sinora raccolti le due frodi, del tutto indipendenti tra loro, si sarebbero sviluppate secondo uno schema assai simile, che fa leva sul ruolo di “fulcro” svolto in un caso dalla società Skifall 10 s.r.l. e nell’altro caso dalla Mama International Business s.r.l. e della Sviluppo Immobiliare Vallé s.r.l., queste ultime due gravitanti nel Foggiano.
In particolare, sempre alla stregua degli elementi sonora raccolti, gli indagati, mediante una serie di operazioni fittizie orchestrate sin dall’inizio e in modo pianificato, avrebbero creato i presupposti per la comunicazione all’Agenzia delle Entrate di crediti d’imposta inesistenti che, contestualmente, venivano ceduti alle società in questione o ad altre collegate, per quello scopo costituite. Questi crediti venivano poi, a loro volta, ripetutamente ceduti a terzi, per essere infine monetizzati mediante l’ulteriore cessione a taluni dei “grandi acquirenti” che operano in questo mercato (Poste Italiane, Cassa Depositi e Prestiti, ecc.).
L’assetto normativo vigente prevede che i crediti d’imposta maturati per effetto dei vari “bonus” introdotti a partire dal 2020 possano circolare mediante cessioni, anche ripetute che consentono la fruizione all’acquirente (“cessionario”) qualora il trasferimento del credito risulti da comunicazione con apposito modello alla Piattaforma Cessione Creditidell’Agenzia delle Entrate. Tali crediti, qualora risultino fondati su false rappresentazioni e quindi siano inesistenti, costituiscono corpo del reato, in quanto “prodotto” dello stesso, e sono altresì intrinsecamente illeciti e suscettibili di confisca obbligatoria. Va anche aggiunto che i crediti di imposta vanno ad arricchire il plafond di crediti fiscali compensabili presenti nel cassetto fiscale dei singoli cessionari. Per questa ragione il sequestro è stato eseguito effettuando il blocco dei crediti di cui si ipotizza la falsità sia sulla predetta piattaforma, sia nel “cassetto fiscale” degli ultimi cessionari.
L’entità veramente ingente dei crediti messi in circolazione mediante le due ipotizzate frodi ed attualmente suscettibili di essere ulteriormente commercializzati ha imposto a questo ufficio di adottare il provvedimento di sequestro in via d’urgenza, anche in considerazione delle modalità particolarmente semplificate previste dalla legge per la negoziazione dei crediti fiscali in materia edilizia che determina una velocissima circolazione degli stessi.
Naturalmente le indagini proseguiranno per raccogliere ulteriori elementi di prova e per identificare tutti gli autori degli illeciti ipotizzati; tali indagini verranno effettuate anche in collaborazione con altri uffici di Procura, competenti per parte dei fatti emersi.