
Parte le sfida nelle varie regioni italiane per essere uno dei 21 borghi delle aree interne del Paese, finanziati con l’intervento del PNRR “Attrattività Dei Borghi” del MiC con un importo per ciascun borgo di ben 20 milioni di euro.
“Invito ciascuna Regione e Provincia autonoma a presentare entro il 15 marzo 2022 la candidatura di un proprio borgo”, ha scritto il ministro Dario Franceschini a tutti i presidenti di Regione, agli assessori alla Cultura e alle tecnostrutture, rappresentate in Puglia dai dirigenti Patruno e Candela.
Chi vincerà in Puglia? Chi sarà selezionato? La Regione ha appena indetto la manifestazione di interesse rivolta ai Comuni che abbiano entro i loro confini amministrativi un borgo storico di piccole dimensioni, auto-consistente e connotato dalla presenza di specifici attrattori culturali. In parallelo il Ministero della Cultura lancerà un Bando nazionale a cui potranno concorrere tutti gli altri Borghi, sulla base di un riparto delle risorse che riserva ai Comuni della Puglia ulteriori 46 milioni di euro. La Manifestazione di interesse viene promossa contestualmente l’attuazione dell’Intervento 2.1 M1_C3 -Turismo e Cultura del PNRRdel MiC, per un investimento complessivo pari a 1 miliardo di euro, finalizzato alla “Attrattività dei Borghi”.
Sarà compito delle Regioni individuare il Borgo sul quale calibrare un grande progetto pilota di rigenerazione culturale, sociale ed economica che coniughi interventi sul patrimonio culturale e abitativo con iniziative di sviluppo economico e aiuto alle imprese che intendano insediarsi nel Borgo individuato, per un valore complessivo di investimenti pari a 20 milioni di euro per ciascuna Regione. Questa prima fase di ricognizione si concluderà entro il 30 dicembre 2021.
Ma quali requisiti deve avere il borgo? Anzitutto deve avere un insediamento o nucleo storico che ha mantenuto la riconoscibilità della sua struttura insediativa storica e la continuità dei tessuti edilizi storici e che presenta consistenti porzioni del patrimonio edilizio in abbandono.
Nel caso di piccoli e piccolissimi comuni il borgo oggetto di intervento potrà coincidere con il centro urbano del territorio comunale mentre nelle realtà comunali più grandi per borgo è da intendersi un nucleo storico, prevalentemente isolato e/o separato dal centro urbano e pertanto non coincidente con il centro storico o porzioni di esso.
Ai fini della selezione del borgo va fatto riferimento al numero delle unità immobiliari residenziali (di norma non superiore alle 300 unità).
La proposta progettuale, definita di intesa tra Regione e Comune, deve prevedere la realizzazione di un’iniziativa unitaria che consenta l’insediamento di nuove funzioni, infrastrutture e servizi nel campo della cultura, del turismo, del sociale, della ricerca, della formazione in grado di costituire occasione di rilancio occupazionale, in particolare per le nuove generazioni, e di promozione di una rinnovata attrattività residenziale sia per la popolazione residente che per quella di provenienza extra locale.
Alcune caratteristiche daranno delle premialità. Sarà favoriti i borghi localizzati in area protetta o localizzati in un’area di elevato valore paesaggistico o in cui è presente un sito Unesco. Alcuni attrattori come parchi archeologici, musei, cammini, ciclabili, parchi letterali, festival culturali saranno un valore aggiunto. Ancora meglio se il borgo è localizzato lungo gli “itinerari” riconosciuti come la Francigena o la Via Appia. Sono delle medaglie in più che valgono l’appartenenza a delle reti come il Borghi più belli d’Italia, Borghi autentici, Bandiere Arancioni del Touring.