Dopo la precisazione di un lavoratore e della stessa “Foggia Più Verde”, anche un altro dipendente ha avuto replicare a quanto comparso nella relazione di scioglimento per mafia del Comune di Foggia. Numerose le reazioni all’articolo de l’Immediato sulla gestione del verde pubblico in città.
In una lettera inviata alla nostra redazione, i legali di Guglielmo Diomede, 45 anni, spiegano: “Il signor Diomede è dipendente della cooperativa ‘Foggia più verde’, affidataria del servizio di manutenzione del verde pubblico, committente il Comune di Foggia. Nell’articolo in questione, vengono nella sostanza ripresi ampi stralci della relazione prefettizia posta a fondamento del provvedimento di ‘commissariamento’ per sospette infiltrazioni mafiose del Comune, ove si dà conto della presenza, nel personale della società cooperativa affidataria, di taluni soggetti indicati quali ‘vicini’ ad esponenti della criminalità organizzata cittadina.
Tra i lavoratori indicati nella relazione e nell’articolo quali contigui alle organizzazioni mafiose – ricordano i legali – vi è appunto il signor Diomede, indicato quale soggetto ‘più volte controllato con soggetti pregiudicati, tra cui S.V. con precedenti di polizia per associazione di tipo mafioso, estorsione, danneggiamento, detenzione e spaccio di stupefacenti e furto aggravato) e con Ciro Spinelli, esponente della batteria mafiosa Sinesi-Francavilla, accusato dell’omicidio doloso aggravato in danno di Gianluca Tizzano, fratello del noto pregiudicato Francesco, (tratto in arresto per associazione di tipo mafioso nell’operazione decima bis) esponente di rilievo della batteria Moretti-Pellegrino-Lanza. Giova precisare, in proposito, che il signor Diomede non ha alcun precedente penale, né alcun carico pendente – evidenziano gli avvocati -. Chi ha ritenuto di inserire il nome nella relazione non ha specificato che il sig. Diomede è stato identificato con i soggetti in questione una sola volta nel lontano 2006, quando peraltro i soggetti in questione non erano mai stati coinvolti in vicende giudiziarie.
In ogni caso – riporta ancora la missiva -, tale incontro deriva esclusivamente dalla conoscenza derivante dall’essere nato e cresciuto nello stesso quartiere cittadino e non esprime in alcuna misura una qualsivoglia condivisione di comportamenti e stili di vita. E, soprattutto, non ha alcuna attinenza con l’attività lavorativa che svolge da anni nel verde pubblico”.
“Il signor Diomede, come detto, non ha, e non ha mai avuto, alcun collegamento, vicinanza, cointeressenza, condivisione di sorta con consorterie criminali di qualunque natura, e si trova ad essere assurdamente destinatario di uno stigma e biasimo in conseguenza di un episodio privo di qualsiasi rilevanza giuridica, o financo morale. La presente precisazione – concludono i legali del lavoratore – non intende in alcun modo contestare o criticare l’attività di doverosa divulgazione fatta dalla stampa locale, ma semplicemente evidenziare l’assoluta suggestività e gratuità di quanto scritto nella relazione prefettizia, che si è permessa di citare onesti cittadini dipingendoli con tinte fosche”.