
Violentata per mesi in un bar-ristorante alla periferia di Peschici, per l’esattezza da luglio a settembre del 2021. Il reato di violenza sessuale in continuazione, con le aggravanti della minore età della persona offesa e dell’abuso delle relazioni derivanti dalla comune attività lavorativa (i protagonisti della vicenda erano colleghi di lavoro), sarebbe stato commesso da un 44enne cameriere, residente da alcuni anni nel centro garganico, ma originario del Nord Italia. Vittima una 17enne peschiciana che lavorava in cucina. Tra gli ultimi episodi c’è anche uno risalente al 13 settembre scorso quando l’uomo avrebbe strappato con violenza la mascherina della vittima per poi baciarla. Successivamente, ormai stanca, la giovane ha raccontato tutto ai propri genitori.
Il legale della giovane, l’avvocato Giuseppe Falcone ha chiesto al pm l’inserimento nell’imputazione anche del delitto di stalking, non contestato all’indagato, poiché, con condotte reiterate, il 44enne avrebbe molestato la minore in modo da cagionarle un perdurante e grave stato di ansia e di paura, ingenerando in lei anche un fondato timore per la sua incolumità, costringendola ad alterare le sue abitudini di vita e a lasciare il posto di lavoro.
Falcone ha inoltre sollecitato l’applicazione di una misura cautelare a carico dell’indagato. “Non è giusto che la ragazza debba alterare le proprie abitudini di vita e lasciare l’attività lavorativa svolta a causa della mancata sottoposizione dell’indagato a misura cautelare, visto che questi frequenta attualmente, come cliente, il locale ove sono accaduti gli episodi di violenza”, ha spiegato il legale alla nostra testata.
“I fatti accaduti sono molto gravi. Nessuna donna, di qualsiasi età, può essere costretta a subire atti di violenza sessuale. È di assoluta necessità l’applicazione di una misura cautelare, essendo la ragazza tuttora sconvolta e terrorizzata di incontrare il suo carnefice”. È previsto per il 23 novembre nel Tribunale di Foggia l’incidente probatorio con la testimonianza della minorenne in modalità protetta in Camera di consiglio. In questo modo la prova verrà raccolta in maniera anticipata rispetto al dibattimento che si terrà in futuro. L’indagato sarà presente ma assisterà in separata sede.