L’immagine che lancia il 26esimo “Appuntamento con la Daunia” è una sorta di “manifesto programmatico”: si tratta della foto che ritrae un sorridente Peppe Zullo, nei pressi dei binari della stazione ferroviaria di Orsara, mentre tiene accanto a sé una valigia. Può evocare una partenza, oppure un arrivo, in ogni caso una tappa e una destinazione. È stato questo il filo conduttore del convegno moderato dal giornalista abruzzese, Oscar Buonamano, e al quale hanno preso parte rappresentanti del mondo dell’imprenditoria locale, dell’Università di Foggia e della Regione Puglia.
Di un territorio da cui si può partire o ripartire, una terra amata e sospirata può essere la tappa di un percorso che ci allontana da essa oppure ce la fa riscoprire, valorizzare, mettendola al centro di un progetto che è come un albero: ha radici profonde e antiche da nutrire e preservare, ma anche rami che crescono proiettandosi verso stagioni future.
È stato proprio Peppe Zullo, a metà anni ’80, ad accendere per primo i riflettori su una Puglia inedita, sulla “bellezza della lentezza”, i profumi e i sapori della Daunia dell’entroterra appenninico. Mentre ancora impazzava il fast-food imposto da tv e mercato globale, il cuoco-contadino faceva un viaggio a ritroso lasciando gli Stati Uniti e tornando a costruire futuro a Orsara partendo dal cibo autentico, quello da lui stesso coltivato, preparato e messo in tavola per far riscoprire il gusto di una tradizione e di una sapienza contadina pronte a diventare innovazione alimentare e culinaria. Il suo esempio fu seguito, imitato, a volte scopiazzato, divenne ispirazione e modello sul quale si è innestato un vero e proprio cammino di riscoperta per un intero territorio.