Le proteste annunciate per l’obbligo green pass in Puglia sono state un flop. Si temevano l’assalto alle farmacie per i tamponi, le code in uffici pubblici e aziende all’orario di ingresso dei dipendenti, manifestazioni di protesta e, soprattutto, blocchi e disservizi nei trasporti. Ma come registrato dall’Ansa, non c’è stato nulla di tutto questo. Anche sui luoghi di lavoro non ha fatto registrare criticità.
“Merito, prevalentemente, della elevata copertura vaccinale nella regione di quasi tutte le categorie professionali – scrive Isabella Maselli -. Unico caso da segnalare è quello delle lunghe code a due dei sette tornelli dello stabilimento siderurgico Acciaierie d’Italia (ex Ilva) di Taranto, a causa di un problema tecnico legato al badge disabilitato degli operai dell’indotto per un errore di comunicazione, che ha creato ritardi nell’avvio dell’attività lavorativa.
Come previsto, inoltre, nei porti pugliesi, quello di Taranto e quelli adriatici di Manfredonia, Barletta, Bari, Monopoli e Brindisi, dove la percentuale di vaccinazione tra i dipendenti portuali raggiunge il 99% di copertura, non ci sono stati blocchi per proteste o disservizi per assenza di personale.
“I portuali della Puglia hanno compreso che la salute è un diritto ma anche un dovere – ha commentato soddisfatto il presidente dell’Autorità portuale del mare Adriatico meridionale, Ugo Patroni Griffi -. È un diritto ottenere cure, ma è anche un dovere fare tutto quello che si può per evitare che malattie come il Covid si propaghino”. Addirittura nei giorni scorsi alcuni no-vax, poi denunciati alla Polizia di frontiera, avevano tentato di convincere i dipendenti portuali a protestare, senza riuscirvi.
Regolare anche l’attività dei mezzi di trasporto regionale e quella degli uffici pubblici. Sparute proteste, con poche decine di manifestanti, si sono tenute davanti all’Ateneo barese e ai cancelli dello stabilimento Bosch nella zona industriale di Bari, dove i sindacati chiedono all’azienda, come ha già fatto l’ex Ilva, tamponi gratuiti per i lavoratori non vaccinati. Intanto nelle farmacie della regione – stima Federfarma Puglia – si registra un aumento tra il 30 e il 40% di richiesta di tamponi Covid finalizzati all’ottenimento del green pass.
Intanto, a Foggia c’è qualcuno che ha deciso di protestare domani, 16 ottobre. La palestra Studio Fitness, con una nota, dichiara di essere “vicino ai 23 milioni di lavoratori italiani che dal 15 ottobre 2021 sono obbligati al vaccino o a sostenere costosi test per ottenere il green pass e poter esercitare il loro legittimo diritto al lavoro, sancito dall’articolo 1 della Costituzione italiana”. “La palestra – concludono – si unisce alla protesta e rispetterà la chiusura in quanto solidale con tutti i lavoratori. Lo staff, pur in possesso del green pass e relative vaccinazioni, ritiene inadeguato il provvedimento del governo che tende sostanzialmente a violare numerosi articoli della Costituzione Italiana”.