Vicenda grottesca, quasi inverosimile se non fosse tragicamente seria e pericolosa. La ricostruzione è stata possibile grazie al racconto di un’anziana signora, di 87 anni, che a giugno scorso si è recata nella caserma dei carabinieri di Lucera per denunciare il figlio.
“Maresciallo mi senta, devo denunciare mio figlio”, ha subito riferito al comandante. Triste, demoralizzata, la voce tremante, rotta più volte dal pianto, la donna ha raccontato una serie di episodi che vanno avanti da anni. Suo figlio, che ha 60 anni, una sua famiglia, un’altra casa, ha sempre continuano a chiederle somme di denaro: 10, 20, 30 euro alla volta fino ad essere arrivato ad oltre 300 euro al mese.
Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, l’anziana avrebbe raccontato delle continue richieste di denaro, “assillanti, insistenti”. Non solo: ci ha tenuto a precisare che, quando lei cerca in qualche maniera di opporsi, anche perché l’esigua pensione talvolta non basta neanche a lei, allora il figlio diventa intrattabile, irascibile. “Grida, urla, sbraita, la minaccia di morte, si scaglia con calci e pugni contro la porta della sua abitazione, fino ad essere arrivato, in un episodio, ad appiccare il fuoco a tale porta”.
I carabinieri, annotano, trascrivono e trasmettono in Procura, cercando utili elementi di riscontro agli inquietanti fatti narrati dalla donna. Quello che però accertano, fa capire loro che la situazione è davvero difficile e va affrontata tempestivamente, cosa che anche il sostituto procuratore titolare del Procedimento Penale comprende subito. Difatti, i militari scoprono che nonostante la denuncia, le condotte moleste e minacciose finalizzate alla continua richiesta di denaro, da parte di S.M. (queste le iniziali dell’uomo), nei confronti della donna sono proseguite imperterrite e sono idonee a mettere a serio repentaglio la sicurezza e la serenità della stessa.
L’ultimo episodio risale al 23 settembre scorso. Nuovamente l’uomo si è presentato presso l’abitazione della madre e con calci, pugni alla porta d’ingresso, minacce di morte, ha per l’ennesima volta cercato di estorcerle del denaro; la donna questa volta ha avuto la prontezza di chiamare il 112, chiedendo l’intervento dei Carabinieri. La telefonata ha fatto spaventare il figlio, che è subito scappato.
La nuova annotazione redatta dai militari ha fatto sì che il quadro indiziario fosse ancora più chiaro. Il sostituto procuratore titolare del procedimento ha valutato l’indefettibilità di una richiesta di misura cautelare tale da poter interrompere la reiterazione dei comportamenti violenti. Il 4 ottobre scorso, il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Foggia ha disposto gli arresti domiciliari per l’uomo. La misura è stata eseguita nel tardo pomeriggio dello stesso giorno dagli stessi carabinieri della stazione di Lucera.