“La criminalità organizzata foggiana resta in cima all’elenco delle emergenze”. Queste le parole del nuovo capo della DDA di Bari Roberto Rossi (foto sopra) protagonista di un forum con i giornalisti di Repubblica Bari. Rossi, successore di Giuseppe Volpe, vede la Capitanata in cima alla lista delle emergenze criminali da affrontare. La lotta ai clan di Foggia e provincia resta dunque prioritaria nell’agenda dei magistrati antimafia e Rossi spiega perché: “È intollerabile per qualsiasi società civile che il giorno dei festeggiamenti degli Europei sia stato ucciso in piazza un uomo (il 42enne Matteo Anastasio, ndr) e paralizzato un bambino (nipote della vittima, ndr) e che la cosa si sia ripetuta a San Severo. C’è una parte della società pugliese completamente assoggettata alla criminalità e lo scioglimento del consiglio comunale di Foggia dimostra l’assoggettamento o la convivenza di una parte della società al mondo criminale. Però non bisogna fare l’errore di credere che questo sia un problema esclusivo di quella provincia, la criminalità organizzata è come un virus che può estendersi”.
Secondo Rossi “bisogna lavorare sul mondo di mezzo, per usare termini presi in prestito da altre inchieste. Partendo dal presupposto che esiste un problema di qualificazione giuridica di alcune condotte, è evidente che certe metodologie criminali – come quelle delle imprese talmente potenti da avere il monopolio di certi appalti o degli apparentamenti formali con altre ditte – si sono inserite nel mondo civile”.