Beccata la “banda dei farmaci”, colpi in aziende del Nord avevano la firma foggiana. Rubavano anche tonnellate di rame

Quattro perquisizioni domiciliari della polizia a carico di quattro indagati per furto pluriaggravato

Individuata dalla polizia la banda responsabile di due grossi furti di rame e medicinali in due ditte di Osimo e Monte Roberto, in provincia di Ancona. Nel primo colpo, nell’ottobre scorso, erano state sottratte dieci tonnellate di componenti metallici di rame ridotti in profilati tubolari ma anche semilavorati per un valore di oltre 80mila euro; nel secondo, a novembre, si erano impossessati di prodotti medicinali per 160mila euro. Ieri i poliziotti, guidati dal vicequestore Carlo Pinto, in collaborazione con le squadre mobili di Foggia e Macerata hanno eseguito quattro perquisizioni domiciliari a carico di quattro indagati per furto pluriaggravato – 3 nel Foggiano, e 1 nel Maceratese per il presunto basista – sequestrando materiale, documenti, apparati telefonici “citofoni” che sarebbero stati usati per commettere i reati e il camion utilizzato per i furti.

Gli agenti hanno acquisito ulteriori elementi probatori anche nei confronti di un quinto componente della banda, fino a ieri non identificato. Le indagini sui due furti, coordinate dalla Procura di Ancona, erano confluite in un un unico fascicolo quando i dati raccolti avevano permesso di individuare una stessa banda, composta da almeno quattro persone che si trovavano sui luoghi dei furti. Si tratta, spiega Pinto, solo di una prima fase dell’operazione che ha portato ad acquisire altri elementi e a corroborare risultanze già emerse. Uno degli indagati, durante la perquisizione, ha ammesso le proprie responsabilità e quelle dei suoi sodali.

Le modalità operative per compiere i furti erano le stesse: effrazione notturna di una porta riservata ai dipendenti e della saracinesca del varco per il carico-scarico delle merci; inabilitazione dei sensori di allarme volumetrici sulla saracinesca, forzature di lucchetti sul cancello carraio e accesso al piazzale delle aziende con un mezzo pesante – la targa oscurata per eludere le riprese delle telecamere di videosorveglianza – per caricare la merce trafugata.



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