“La scrivente Consigliera Comunale Iadarola Liliana, in ordine a quanto rassegnato nella cronaca locale pubblicata sui principali quotidiani in stampa il giorno 16.03.2021, comunica e sottopone all’attenzione dei lettori e dei direttori dei quotidiani stessi che i suddetti articoli sono assolutamente il frutto della soggettiva e fuorviante interpretazione degli autori delle pubblicazioni in parola”. Lo riporta in una nota, la consigliera comunale di maggioranza ex lega, oggi in Fratelli d’Italia. Iadarola è citata nelle carte dell’inchiesta sull’arresto del bombarolo, Antonio Rameta. Numerose le intercettazioni in auto tra la consigliera e il compagno, il pregiudicato 43enne Fabio Delli Carri.
“Si precisa, contrariamente a quanto arbitrariamente ricostruito dagli autori – scrive Iadarola -, che la sottoscritta non ha subito alcuna ‘pressione (sic!)’ da alcuno, tantomeno dal signor Delli Carri Fabio, con il quale è intercorsa una confidenziale e riservata interlocuzione da cui sono emerse delle mere perplessità sulla efficacia deterrente del sistema di videosorveglianza. Si fa inoltre rilevare, che la questione delle telecamere di videosorveglianza è restata relegata nell’ambito delle cosiddette linee programmatiche presentate dall’Assessorato alla sicurezza. Altra importante precisazione consiste nel fatto oggettivo che la sottoscritta non ha le attribuzioni per partecipare alla stesura delle linee programmatiche, può semplicemente riferire in seno al proprio partito di appartenenza, difatti in una delle innumerevoli riunioni relative all’attuazione delle linee programmatiche a favore della città discutemmo sulla necessità di implementazione del sistema di videosorveglianza nei quartieri cosiddetti a rischio.
Infine, non sembra superfluo far rilevare la tendenziosa e fuorviante pubblicazione della posizione del Sig Delli Carri Fabio nei pregressi e attuali procedimenti sottoposti all’attenzione della giustizia, atteso che, non è dato capire, con quale criterio di legalità sono stati estrapolati riferimenti dai fascicoli che dovrebbero essere custoditi dalle autorità competenti. Riferimenti che non possono essere considerati in alcun modo importanti e quindi inconferenti rispetto alla svilente e cattiva informazione propagata a mezzo stampa. Per cui la scrivente si riserva di tutelare i propri diritti e la propria immagine davanti alle opportune sedi giudiziali”.