Al rischio contagio dei vari reparti si aggiunge anche quello dei mezzi pubblici, con cui molti infermieri residenti in provincia raggiungono Foggia e il Policlinico e viceversa. La situazione per molti di loro appare “incresciosa”, come confidano alla redazione de l’Immediato. Non solo mancherebbe spesso il distanziamento sociale e la sicurezza, questa mattina – secondo quanto riferito alla nostra testata – mancavano addirittura i collegamenti, tanto che alcuni lavoratori sarebbero rimasti giù, appiedati, senza poter prendere la circolare Ataf a Foggia.
Lo sfogo di una collega racconta lo stato d’animo di quelli che solo pochi mesi fa tutti appellavano come eroi e ora sembrano quasi un macigno sociale, da rimuovere. “Uno va a lavorare e non sa nemmeno se torna a casa perché non mettono bis, dobbiamo prenderci a pugni per salire- spiega una operatrice sanitaria- Chi è più fortunato sale e chi è sfortunato resta a terra dopo che si è fatto un turno in ospedale, in reparto Covid dove già suda sette camicie e poi deve rimanere a terra e non è giusto per niente. È legale non far salire le persone? Ci informeremo. La cosa più odiosa è che l’autista non li ha fatti salire neppure per arrivare in stazione dove sarebbero riusciti comunque a prendere il mezzo per tornare a casa, sarebbero riusciti a prendere il pullman successivo. L’autista non li ha fatto salire. Noi lavoratori non siamo agevolati in niente”.