Fissata per il prossimo 27 gennaio l’udienza preliminare del processo a carico delle quattro maestre dell’asilo comunale di Carapelle, accusate di una lunga serie di maltrattamenti ai danni dei loro piccoli alunni, tutti di età compresa tra i 3 ed i 5 anni.
Si tratta di una vicenda emersa grazie alle indagini avviate dai carabinieri di Carapelle e del comando provinciale di Foggia, che riuscirono a piazzare delle telecamere con microfoni nascosti, con i quali furono registrate una lunga serie di condotte violente da parte delle quattro imputate, nel periodo compreso tra ottobre 2018 e aprile 2019. Nel febbraio di quest’anno le maestre furono sospese dal servizio con ordinanza del gip di Foggia, su richiesta del pubblico ministero, ma poi sono tornate al loro lavoro e una finanche nello stesso asilo di Carapelle, causando una specie di rivolta da parte di alcuni genitori, preoccupati per la sorte dei loro figlioletti. Al momento, per quello che risulta alla nostra testata, tutte le imputate sarebbero tornate in servizio presso altri asili pubblici, non essendo stati presi nei loro confronti altri provvedimenti disciplinari.
Nelle scorse settimane avevamo pubblicato la forte richiesta per andare subito a processo da parte dell’avvocato Michele Sodrio, che difende alcuni dei bambini tramite i loro genitori. “Di certo siamo soddisfatti per il passo in avanti nel processo contro queste cosiddette maestre – dice oggi Sodrio -. Posso dire fin da ora che all’udienza preliminare ci costituiremo parte civile contro tutte loro e chiederò al giudice l’autorizzazione a chiamare in causa come responsabile civile anche il ministero della pubblica istruzione, che è responsabile insieme alle imputate per tutti i danni psicologici provocati alle bambine e ai bambini”.
“E nel caso di rinvio a giudizio, cosa per la quale ci batteremo, mi attiverò immediatamente affinché anche al ministero si diano una svegliata, perché non possono consentire a persone totalmente inadatte di continuare a svolgere la delicatissima funzione di maestre in un qualsiasi asilo nido. Per evitare che altri bambini e altri genitori subiscano quello che hanno subito i miei clienti, chiederemo con forza al ministro Lucia Azzolina di prendere dei provvedimenti disciplinari, cosa incredibilmente mai avvenuta fino ad oggi”.