Landella al Fatto Quotidiano: “Bandiera Lega? In termini politici, a Salvini ho trasferito il comando”

Franco Landella bissa e torna a parlare della bandiera leghista sul Comune di Foggia. Questa volta direttamente sulla stampa nazionale. In una intervista rilasciata ad Antonello Caporale del Fatto Quotidiano, il sindaco, incalzato, non si preoccupa di fare passaggi di questo tono: “Ho trasferito sotto il comando di Salvini solo l’amministrazione comunale”.

Poi, quando gli viene chiesto della bandiera della Lega su Palazzo di Città (“Da oggi sul nostro campanile svetta la bandiera della Lega”, ha detto durante l’infelice uscita nell’aula consiliare), precisa: “Intendevo in termini politici”. Per queste parole, centinaia di cittadini hanno manifestato sotto il Comune.

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Quando parla di Forza Italia, partito che lo ha lasciato “appiedato”, gonfia il petto: “È indubitabile che la mia carriera sia disseminata di record. Da anni sono il più votato”. Poi sulla cognata, Micaela Di Donna, ribatte con una gaffe: “Una bestemmia. Una pugnalata alla schiena. Un affronto. Anzi: un suicidio. Lei è mister preferenze”. Lei chi?, incalza il giornalista: “Miss lei. Mister sono io, mi sono confuso”, dice Landella.

L’ennesima personalizzazione arriva alla domanda successiva, quando viene sottolineato l'”odio” per Forza Italia come motivo del passaggio alla Lega: Non mi vuoi – dichiara Landella -, mi tarpi le ali, mi dici sempre no. Attendo da anni una promozione che non arriva, un riconoscimento che non si vede, un qualcosa e niente. E allora sai che ti dico?”.

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Del ‘capitolo Berlusconi’, dopo la frase “è un pover’uomo di 80 anni” dice: “In senso politico quella mia frase va giudicata. Provo un grande affetto per lui. Grande stima, grande rispetto. Anche se non me lo passano mai al telefono”.

“Pirotecnico, scatenato, esorbitante, annichilente. Esonda, confonde, clientelizza”, lo riassume Caporale, e lui: “Trascino, coagulo, collego, connetto. Io sono uno che viene da giù e resta giù.In maggioranza sono belle parole, grazie per la stima”.

Gli “approcci” con Emiliano e M5S prima di Salvini? “Approcci? – risponde – Ho ricevuto offerte, questo sì. La gente ti rincorre. Sono un cavallo di razza e gli amici, notando i veti di cui ero continua mente vittima, mi dicevano: vedi come ti trattano, passa con noi”.

Questa poi la reboante chiusura dell’intervista:

Lei è sindaco di Foggia.

Esattamente.

E sceglie il municipio per issare il vessillo della Lega.

Frainteso. Era un discorso politico più ampio.

Come se il municipio fosse casa sua.

Frainteso.

E poi sua cognata.

Frainteso.

Landella, il pesce in barile!

Qui Forza Italia mi ha trattato come mulo da traino.

E porta voti una volta, e due, e tre.

E quattro!

E diamine!

E che cazzo!

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