
“Addio compagno Mohamed Ben Ali, la tua vita contava. Il Governo non ha voluto ascoltare il tuo dolore, ti promettiamo che porteremo il tuo grido a Roma. Ci auto-inviteremo agli Stati Generali, perché l’economia italiana si poggia anche sulla fatica e il sudore di noi invisibili. Riposa in pace. #nonsonoinvisibile”, questo il messaggio di Aboubakar Soumahoro, leader della protesta dei migranti, dopo il decesso del 37enne senegalese, rimasto carbonizzato a causa di un terribile rogo scoppiato nel ghetto di Borgo Mezzanone, baraccopoli alle porte di Foggia.
Stando a quanto riferito dal sindacalista foggiano della Cgil, Falcone, il bracciante Mohamed sollevò lamentele sulle condizioni di lavoro nei campi foggiani. Per questo i migranti promettono di portare anche a Roma la sua denuncia.