Non ci stanno i giovani di Forza Italia a dover accettare che le biblioteche pugliesi siano chiuse. Non solo le università con la didattica a distanza, anche le biblioteche che ancora non fanno prestiti né fanno consultare libri con diritti d’autore sono interdette per un numero considerevole di studenti universitari e di ragazze e ragazze che stanno per sostenere gli esami di maturità.
È critica in una nota la dirigente dei giovani azzurri pugliesi Marzia Spagnuolo.
“Ci accingiamo a tornare alla normalità: finalmente, dopo due mesi di lockdown, si può uscire, andare nei locali, incontrare gente. Sempre con le dovute regole. Mentre per noi inizia l’estate, tanti studenti sono a casa per studiare per l’esame di maturità. Quest’anno è stato particolare per gli studenti ma ci sono dei ragazzi, nonostante le difficoltà del periodo, che continuano a studiare e ad impegnarsi. La biblioteca provinciale “La Magna Capitana” a Foggia è chiusa, un luogo importante per la cultura, molto utile per tutti quei ragazzi che tra qualche giorno si ritroveranno a sostenere l’esame di maturità che segna l’inizio di un nuovo percorso che porta all’età adulta. Ma oltre agli studenti delle scuole superiori, ci sono tanti ragazzi che si apprestano a sostenere esami universitari. Ormai, tutto è aperto ma le scuole ed i luoghi di cultura no. Noi siamo indignati per la mancanza di rispetto di Emiliano nei confronti degli studenti che vedono locali aperti e biblioteche chiuse. Questa è la scorretta gestione del Presidente Emiliano, incurante di tanti giovani che stanno studiando per realizzarsi e intraprendere un percorso di vita, ostacolato dall’indifferenza di un presidente incapace di governare. E poi, perché la biblioteca è ancora chiusa? Certamente non è un luogo di assembramento, è però un luogo per tanti ragazzi che non vanno a divertirsi, ma ad apprendere”, rileva la politica berlusconiana.
E aggiunge: “Tutto ciò accade perché il Presidente Emiliano è maggiormente interessato agli studi televisivi che alle esigenze dei giovani studenti. Il governo nazionale ha aperto tutto ma non le scuole, sostituendo la vera didattica alla didattica a distanza, lasciando indietro i più deboli. Nonostante grande questo problema per il mondo della scuola, la regione non apre uno dei centri culturali più importanti. Esigiamo risposte e soprattutto scuse”.