Alfredo Fabbrocini è il nuovo capo della squadra mobile di Napoli. Succede ad Antonio Salvago. Per lo “sbirro” campano si avvera un sogno, potrà lavorare nella sua città, centro nevralgico degli affari dei clan camorristici. Fabbrocini lascia lo Sco, il Servizio Centrale Operativo della Polizia per iniziare una nuova e stimolante avventura.
Foggia se lo ricorda bene. Il “Serpico” dei poliziotti, 48 anni, folta barba nera come il personaggio del film, è stato a capo della mobile del capoluogo dauno dal 2010 al 2013. Lo si ricorda soprattutto per l’operazione “Romanzo Criminale”, quando sgominò un gruppo di assassini di Manfredonia. Un fatto che fece scalpore per la crudeltà delle azioni messe in atto da Francesco Giannella e dai suoi sodali, tutti condannati.
Nel 2011, invece, catturò il super latitante Giuseppe Pacilli alias “Peppe U’ Muntanar”, uno dei più pericolosi pregiudicati del clan dei montanari. In città fu invece protagonista di brillanti operazioni contro la “Società Foggiana”. Oltre a Foggia, Fabbrocini ha lavorato nel Reparto Prevenzione Crimine a Rosarno e poi a Locri. Ha guidato la squadra mobile di Bari dal 2002 al 2008, ha rivestito lo stesso incarico a Parma e, come detto, è stato allo Sco di Roma. Fu anche tra i fautori dell’arresto di Johnny lo Zingaro, al secolo Giuseppe Mastini, ergastolano cinquantasettenne noto con il soprannome che è entrato negli annali della cronaca nera.