“Open – Comunità Educativa Aperta”: è questo il nome delle iniziative educative messe in campo dall’equipe educativa della Casa del Giovane di Foggia e che tiene insieme tutte le proposte di animazione e supporto ai ragazzi e alle famiglie in questi giorni davvero critici.
A partire dagli strumenti tecnologici messi in campo dalla scuola, non si è interrotto il servizio di supporto e accompagnamento allo studio per i ragazzi del centro, che attraverso videochiamate e social come whatsapp – singole o a piccoli gruppi – permettono agli educatori di continuare a seguire e supportare il lavoro extrascolastico dei ragazzi.
“È importante attraverso le videochiamate intravedere e salutare dallo schermo anche i genitori dei ragazzi che si affacciano per capire quello che sta accadendo sullo schermo dei loro figli. Continuiamo, a distanza, anche a mantenere i contatti con i docenti delle scuole, per noi fondamentali” racconta Ines, educatrice del centro.
Ma oltre allo studio e all’impegno richiesto ai ragazzi, ci si è organizzati anche per offrire momenti di animazione e svago, sempre grazie alle piattaforme online: laboratori artistici con materiale da riciclo, laboratori di cucina da seguire con i genitori, quiz a distanza e incontri con i gruppi formativi, attraverso questi strumenti che i ragazzi sanno usare benissimo e che li fa sentire al loro agio.
Un’azione che si è voluta tenere attiva in questo periodo è quella degli incontri di sostegno alla genitorialità, che vede la partecipazione di circa 20 mamme e papà nel confronto con il loro ruolo genitoriale e i cambiamenti dei loro figli.
Proposte anche per i più grandi: in partenza due workshop per ragazzi e giovani dai 16-24 anni di videomaking e Radio, che stanno raccogliendo diverse iscrizioni da parte dei più giovani, liberi da tanti altri impegni extrascolastici.
“Non abbiamo mai smesso di tenere i contatti con i nostri ragazzi e le loro famiglie – spiega Cornelia Hunger, coordinatrice del Centro Polivalente Aperto di viale Candelaro – perché siamo convinti che proprio nei momenti di difficoltà i servizi devono farsi vicini ai propri destinatari e, seppur in una condizione difficile, non far mancare il proprio apporto, specie se si parla di minori.”
Non sappiamo per quanto ancora dovremo portare avanti questa modalità di supporto educativo con i ragazzi, ma ciò che conta è farsi trovare pronti ad ogni situazione perché nessuno rimanga mai indietro.