Venerdì 6 marzo 2020, a partire dalle ore 17.00, presso la sala “Rosa del vento” della Fondazione dei Monti Uniti di Foggia (Via Arpi, 152) si terrà un salotto letterario con lo scrittore foggiano Francesco Camerino.
La presentazione del volume “Di guerra in guerra (un gioco di Parole)” è organizzata dall’Ass. Impegno Donna, in collaborazione con Fondazione dei Monti Uniti di Foggia, Fondazione U. Veronesi e con il patrocinio del Comune di Foggia.
Interverranno, dopo i saluti di Aldo Ligustro, Presidente della Fondazione dei Monti Uniti e la presentazione di Franca Dente, Presidente di Impegno Donna, Anna Paola Giuliani, Assessora Comunale alla Cultura e Anna Maria Ressa, delegata della Fondazione U. Veronesi.
Le letture del volume, che racconta tre profili di donne che si muovono in un contesto storico culturale fortemente condizionato da modelli culturali maschilisti, saranno a cura di Lucia Palmieri, psicoterapeuta di Impegno Donna; dialogherà con l’autore Antonella Cagnolati, docente dell’Unifg.
“Il romanzo – spiegano le organizzatrici – racconta la città di Foggia, quella distrutta dai bombardamenti e quella rinata dalle macerie della guerra con la sua storia (le lotte contadine), le sue tradizioni popolari (la processione della Madonna dei Sette Veli) , i suoi luoghi caratteristici (la cattedrale, la Villa, Via Arpi, il Conservatorio, palazzo Dogana ecc.). Nella terza parte, che si apre con la rievocazione del delitto Moro e che ha come protagonista Lucera con la sua storia millenaria (Federico 2°, gli Svevi) e i suoi monumenti (la Cattedrale, il Castello), la storia assume le caratteristiche del thriller con gli ingredienti classici del genere”.
La recensione di Giacomo Bonagiuso, professore di filosofia dell’Università di Palermo, riportata sulla quarta di copertina, segnala “un doppio tipo di scrittura: quella storica, che si apre a grandi sceneggiature, a orizzonti di descrizione e di ambientazione e quella intimistica che si dischiude alle profondità della coscienza ed ai suoi moti. Altra bella intuizione è il ruolo materno, che pur interfaccia tra il protagonista Adelmo ed il mondo, tra pericolo e salvezza, non riesce a renderlo impermeabile alla storia ed al suo vulnus. Per questo Adelmo è un vero protagonista e non un eroe; un protagonista che ha virtù e vizi, che ha forza e debolezza, che ha coraggio e dolore. Un uomo, insomma, complesso come solo un uomo può esserlo”.