Un caffè al bar, il rifornimento al distributore di benzina e un salto a fare la spesa. Sono i cosiddetti “furbetti del cartellino” accusati di assenteismo sul posto di lavoro. Le telecamere di Piazza Pulita, nelle scorse ore, sono state a Foggia per fare luce sul caso dei dieci dipendenti del Consorzio di bonifica della Capitanata rinviati a giudizio per truffa aggravata.
Il servizio realizzato da Nello Trocchia, in onda ieri sera su La7, ha raccontato l’ennesimo caso di assenteismo di una vicenda tutta italiana. Antonio Cicilano e Giovanni Rattinni risultavano a lavoro, invece erano completamente assenti. “E chi lo dice? Lo deciderà la Magistratura”, commenta uno dei due dipendenti ai microfoni del giornalista.
“Abbiamo iniziato la nostra attività di pedinamento attraverso l’ausilio di alcuni dispositivi Gps montati sulle autovetture degli indagati”, ha spiegato il Comandante della Guardia di Finanza San Severo, Arcangelo Marchesani. “Dalle indagini è emerso che invece di recarsi a lavoro svolgevano altre attività”.
L’indagine è partita da una denuncia di un collega, Matteo Pio Ciavarella che un giorno ha deciso di notificare tutti i dieci dipendenti. Oggi però si dice isolato e abbandonato dall’azienda. “Ogni mattina vengo qui, sono sacrificato. Non c’è nulla da fare, ci sono solo io da un anno. Non so se faccio il guardiano o l’idrofonista – ha confessato l’uomo -. Pulisco solo l’ufficio. Mi sento malissimo, sono umiliato. Ho lavorato per anni ma quando mi sono reso conto che non c’era nessuno ho deciso di denunciare”.
La risposta dell’azienda. “Abbiamo ritenuto opportuno costituirci parte civile al processo. Sono convinto che l’avranno anche bullizzato, ma non è mai venuto da me a dirmelo”, ha commentato Giuseppe De Filippo, presidente del Consorzio foggiano.