“La dignità e il rispetto. Dopo le ultime vicende, siamo qui a rendere noto ciò che sta accadendo. Stanchi, seppure con l’amore smisurato per i cani, di vedere e subire alcune situazioni dove a rimetterci sono sempre e solo loro”. Inizia così la denuncia dell’associazione “A Largo Raggio” sul canile di Foggia.
Ma c’è un caso, ormai annoso: “L’Asl – fanno sapere –, su richiesta dell’amministrazione ha fatto entrare, per l’ennesima volta, un cane in canile. Ancora il paradosso! Il sindaco fa una ordinanza di sgombero e i servizi sociali chiedono di far entrare un altro cane. La Asl dispone che non devono entrare altri cani e acconsente alla richiesta della amministrazione.
Continua questa grande incoerenza tra la chiusura del canile ad altri ingressi, all’obbligo di entrata per vite che avrebbero bisogno di tutt’altro. Non certo di un canile con topi, calcinacci cadenti, fogne intasate. L’ultimo è questo povero cane plurifratturato (foto in alto) che non può essere operato subito perché avrebbe bisogno di riprendersi con terapie e cure adeguate e che in questa struttura, dichiarata inagibile dalla stessa Asl, non possono essere garantite. Ci chiediamo come sia possibile continuare ad operare in questo modo perpetrando nei confronti di un essere vivente ciò che per noi è maltrattamento del quale rifiutiamo di essere complici”.
E proseguono: “Da tempo si discute sull’argomento, ma mai vengono prese decisioni e soprattutto realizzate concretamente delle soluzioni. Da progetti non esaminati a poco prolifiche chiacchiere inframezzate da silenzi e polemiche interne all’amministrazione stessa. Sappiamo bene che non sarà un nuovo canile a risolvere il grave problema del randagismo e da anni proviamo a dirlo, ma lorsignori (Comune e Asl) solo su questo fanno chiacchiere. Anagrafe, mappatura e interventi sul territorio, sterilizzazioni con criterio scientifico e possibilità di accoglienza almeno per i più bisognosi, sono per questi esperti ignoranti concetti troppo difficili”.
L’associazione evidenzia che “nonostante gli sforzi inimmaginabili che i volontari fanno ogni santo giorno non conoscendo orari e giorni festivi, è arrivato il momento per chi di dovere, di assumersi le proprie responsabilità e soprattutto cercare soluzioni adeguate per gli esseri viventi della nostra città. Rimboccandoci le maniche e armati di pazienza, abbiamo continuato fino ad ora a gestire canile ed emergenze sul territorio. Chiedendo aiuto all’ amministrazione che invece a sua volta chiede aiuto a noi.
Esiste un limite chiamato rispetto, chiamato dignità. Per esseri senzienti che hanno emozioni e sentimenti. E che per molti, purtroppo, sono solo oggetti, problemi o motivo di business. Da tutto ciò – concludono dall’associazione “A Largo Raggio” – noi siamo lontani anni luce”.