All’alba di questa mattina, la Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Foggia ha effettuato una perquisizione straordinaria per contrastare l’intromissione di oggetti non consentiti come telefoni cellulari e sostanze stupefacenti. Negli ultimi mesi, infatti, sarebbe in crescita il fenomeno dei “minicellulari” utilizzati in carcere soprattutto da pregiudicati orbitanti nel mondo della criminalità organizzata.
Gli agenti del reparto di Polizia Penitenziaria di Foggia, alle prime luci dell’alba di questa mattina, durante la perquisizione straordinaria effettuata come azione di contrasto e prevenzione all’introduzione di sostanze stupefacenti e cellulari, hanno rinvenuto e sequestrato diversi oggetti non consentiti tra cui diversi telefonini.
Gran plauso va a tutto il personale di polizia penitenziaria da parte del vice segretario generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria S.PP. Daniele Capone che commenta: “Seppur sotto organico e con i numeri sempre più risicati, il personale in servizio nella Casa Circondariale di Foggia, risponde a tutte le esigenze e stimoli di sicurezza. Il sindacato di Polizia Penitenziaria S.PP. e la Direzione insieme al Comandante di Reparto di Foggia, ringraziano il supporto dato dalle Direzioni che hanno messo a disposizione mezzi e unità di Polizia Penitenziaria come quella di San Severo, Lucera, Trani e con le unità cinofili del distaccamento di Trani”.
Daniele Capone continua dicendo: “Per scongiurare il fenomeno dei cellulari in carcere, bastava far passare la nostra proposta di legge bocciata dal precedente governo nel decreto sicurezza bis, la quale prevedeva che per tutti coloro che tentavano di introdurre e per chi utilizzava i cellulari in carcere, una pena non inferiore al minimo di quattro anni. Con l’introduzione di questa semplice norma sarebbero scomparsi almeno 80 percento dei telefonini presenti oggi negli istituti di pena”.