“Sono molto nervosa, la mia mente è affollata da tanti pensieri. Però, da questa mattina, ciò che mi è venuto subito alla mente è che io e mio marito Luigi abbiamo condiviso moltissime cose, prima fra tutte la gioia di vivere, quella che sicuramente manca a tutti i criminali”.
A parlare dinanzi all’aula nel giorno dell’avvio del processo per la strage di San Marco, è Arcangela Petrucci, vedova di Luigi Luciani. “Questo processo più che altro ci spiegherà cosa è successo a Luigi e Aurelio, due bravi ragazzi che erano lì sul luogo del lavoro come ogni mattina”.
Poi, a chi nega la mafia sul Gargano, replica: “Anch’io più volte ho sentito persone che negavano l’esistenza della mafia, non so che dire. Sarebbe bello parlare direttamente con queste persone per capire come mai dicono una cosa del genere”, conclude.