Una lettera indirizzata “ai signori Gianni Trisciuoglio e Marco Insalata” dopo l’interdittiva spiccata nei giorni scorsi dal prefetto di Foggia, Raffaele Grassi. Così i lavoratori di Adriatica Servizi hanno manifestato la loro vicinanza agli imprenditori foggiani, in un “delicatissimo momento”, per dichiarare il proprio sostegno “in questa vicenda assurda”.
“Desideriamo in tutta coscienza scrivere questa lettera – scrivono – per manifestare non soltanto tutta la nostra gratitudine nei vostri confronti per tutto quello che insieme abbiamo fatto e abbiamo realizzato, ma soprattutto per non lasciarvi completamente soli in questo delicatissimo momento dove il più delle volte ci si sente abbandonati e inascoltati.
Ebbene sì, come un fulmine a ciel sereno, siamo ripiombati nel buio, ma questa volta ad essere colpiti in prima persona non siamo stati soltanto noi dipendenti ma bensì anche voi imprenditori; sottolineiamo però Imprenditori con la ‘I’ maiuscola perché in un periodo non troppo lontano (luglio 2017) siete riusciti con la vostra tenacia, capacità e spirito imprenditoriale, a salvare una realtà lavorativa (quella dei concessionari di riscossione oramai dilaniati e sotto i riflettori costanti) che era destinata ad altre società sicuramente radicate fuori dal territorio di Foggia. Questa scommessa, non solo ha portato i sui frutti, mantenendo la forza lavoro sul territorio e creando indotto per altre piccole medie imprese, ma soprattutto ha generato un risultato straordinario nei confronti della Pubblica Amministrazione che si è vista incrementare gli introiti e le entrate della riscossione dei Tributi. Detto ciò, qual è stato il risultato finale di due anni di sacrifici e sforzi collettivi sia da parte di noi dipendenti che da parte di voi imprenditori?
Semplicemente un fulmine caduto dal cielo all’improvviso e che ad oggi ci lascia senza fiato e senza parole; una vicenda dove tutti parlano, fuggono, giudicano ma poi nessuno e dico nessuno conosce la verità.
La verità che noi conosciamo – proseguono – è quella di aver incontrato due bravissime persone che come tutti hanno dei difetti ma per quello che ci riguarda e per quello che abbiamo vissuto possiamo definire due signori, due gentiluomini, due imprenditori rispettosi e lungimiranti ai quali vogliamo semplicemente esprimere la nostra vicinanza e la nostra stima.
Sappiate che non siete e non sarete soli in questa vicenda assurda, speriamo nello Stato e nelle istituzioni affinché non abbandonino nessuno nella giungla della burocrazia e dei suoi tempi farraginosi, tutto al fine di ripristinare e riportare al più presto il rispetto e la dignità sia a voi come imprenditori sia a noi come lavoratori. Vorremmo aggiungere tante altre parole – concludono -, fare tante altre osservazioni e considerazioni, ma purtroppo ognuno ha il proprio compito ed è giusto essere rispettosi dei ruoli altrui”.