Dalla notte scorsa i Nas di Cremona hanno messo fine agli affari di una organizzazione che gestiva il traffico illegale di costosissimi farmaci antitumorali e antivirali. I farmaci erano rubati negli ospedali pubblici del Sud Italia e rivenduti poi in Europa, in Medio Oriente e, soprattutto, nel Nord Africa.
I farmaci arrivavano in Africa nelle valigie di egiziani che dall’aeroporto di Malpensa partivano per il Cairo. L’indagine battezzata Darwaa, ‘farmaco’ in arabo, ha portato a 36 sequestri per un valore di 4 milioni di euro e all’emissione di 18 misure cautelari. Sei persone sono finite in carcere, sei agli arresti domiciliari, mentre tre hanno l’obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria. Per tutti le accuse vanno dall’associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione e al commercio di medicinali guasti o imperfetti e autoriciclaggio.
I medicinali rubati negli ospedali del Sud venivano ricettati da un gruppo di napoletani, che, a sua volta, li rivendeva a una banda di egiziani con base soprattutto a Crema: ogni scatola di antitumorali costava 30mila euro. “L’indagine ha una origine romanzesca – ha rimarcato in conferenza stampa il sostituto procuratore di Cremona Ilaria Prette – tutto è nato dal sequestro di un pacco che a Crema era stato consegnato da un egiziano a un corriere espresso privato”. I farmaci rubati venivano spediti senza il rispetto delle temperature e quindi potenzialmente diventavano pericolosi per i pazienti.