La signora Livia Di Cesare di San Severo non molla e continua a lottare per il marito Vito, affetto da cancro. Sui social è anche partita una raccolta fondi per permettere all’uomo di curarsi. Livia è a caccia di un miracolo, le ha provate tutte ma vuole rivolgersi a qualche luminare del settore.
E su Facebook torna a scrivere: “Cari amici, vi scrivo perché voglio condividere con voi le nostre giornate intrise ormai di sofferenza e terribile paura perché il tempo stringe inesorabile e si allontana sempre più la nostra speranza.
Vi scrivo con la disperazione di una moglie che non vuole smettere di lottare e non è per puro accanimento ma perché non mi perdonerei mai di non tentare una possibilità, anche se fosse l’ultima possibilità per salvare mio marito.
Vi scrivo con la sofferenza di una mamma che ogni giorno vede gli occhi tristi dei suoi figli vivere questa situazione disperata nella propria casa dove regna solo dolore.
Ma soprattutto vi scrivo per confidarvi che la mia fede in Dio e la mia onestà va oltre tutte le dicerie che trovano il tempo che trovano, ma basta un attimo per cancellarle per dare spazio a cose più importanti.
La situazione continua ad essere molto critica – continua la donna – per tante ragioni, perché Vito vuole mollare di fronte alle difficoltà che ci sono, perché convinto che la sua malattia sta trascinando in un baratro tutta la famiglia; si perché un cancro oltre a tanti dolori e sofferenze fisiche annulla la persona nella sua dignità di essere umano.
Ma io non voglio mollare e con tutto il mio cuore chiedo a chiunque di tendere la mano. In queste ore mi sono affannata a chiamare ovunque per il trasporto sanitario veloce perché Vito quella visita martedì deve farla.
L’elicottero non è attivo per trasporti privati e impiegherebbe troppe ore con uno scalo per rifornimento carburante, l’unica soluzione sarebbe un aereo e dopo aver inviato più lettere ed email al Responsabile della Protezione Civile e al Prefetto, dai quali non ho avuto ancora notizie, mi sono attivata chiamando un aereo privato che fa soccorsi sanitari e l’importo chiesto solo per l’andata è di 11.500 euro, cifra per noi improponibile.
La raccolta fondi si è bloccata improvvisamente a causa di chi ha diffamato questa famiglia (non so perchè) e sulla base di una diffidenza della gente e Vito sta pagando le conseguenze di cui non ha colpa ma vi garantisco che sembra di camminare in un vicolo cieco.
Chiedo umilmente di aiutarci almeno per questo obiettivo così importante, la visita dal Prof Rizzotti è una speranza troppo importante per noi.
Con tutto il cuore vi abbraccio, Livia”