“Lui adesso è seduto con 40 gradi su una panchina dell’ospedale. Lo era anche questo inverno, quando avevo condiviso lo stesso post sottolineando l’emergenza freddo ma istituzioni e Caritas che un tempo e sottolineo un tempo, accoglievano i bisognosi, ora stanno in silenzio”. Questo il messaggio che il medico foggiano degli Ospedali Riuniti, Francesco Niglio ha affidato al suo profilo Facebook.
“Come è successo per Giuseppe P., ci si è addirittura riuniti in Prefettura per studiare una soluzione ma aspetto ancora di conoscere novità – ha continuato nella sua denuncia -. Magari lo ritroverò in autunno o il prossimo inverno. Sociale non può essere un concetto astratto e non può essere assolutamente coniugato con l’indifferenza istituzionale e di chi può o meglio potrebbe. Sociale non può essere apparenza o qualcosa di astratto. Sociale è programmazione e non emergenza. Morti annunciate come in passato poi pesano sulle coscienze di tutti. Probabilmente ci sono i mezzi o forse manca la volontà. Il mondo della povertà è per certi versi sconosciuto. La politica e le istituzioni ma soprattutto il terzo settore e la chiesa debbono scendere al fianco dei volontari per dare risposte concrete e non improvvisate. La mia voce continuerà ad essere costante – ha concluso Niglio – perché il silenzio poi è assordante e siamo tutti responsabili”.