Ha vinto Franco Landella, la Puglia non è rossa, manca Foggia alla mappa di Michele Emiliano. Il sindaco uscente è avanti con il 53,28% dei voti contro il 46,72% dell’ingegnere Pippo Cavaliere. Scrutinate tutte le 147 sezioni. In via Bari, presso il comitato di Landella, il suo popolo festeggia con cori e fuochi d’artificio. Il primo cittadino ha raggiunto i suoi intorno all’una.
Il rivale non ha scaldato i cuori, nonostante le tante alleanze e i tanti patti, dal Tennis all’ultradestra. Il sindaco uscente è riuscito a muovere tutte le sue macchine elettorali: la propria personale che con le sue due liste civiche vale il 10% conquistato al primo turno, quella leghista del campionissimo Massimiliano Di Fonso e quella pancia a terra di Leo Iaccarino. Tutti mobilitati i portatori di voto e gli uomini di centrodestra come rappresentanti di lista, a cominciare dall’ex assessore Sergio Cangelli ai seggi della Dante sin dal mattino.
Dopo la piazza di venerdì e il grande concerto di un rinvigorito Fausto Leali era chiaro il messaggio: “Il popolino è con Franco. Ed è il popolino a Foggia che decide l’esito delle elezioni”, diceva sabato sera il king maker Massimino Di Donna (al quale Landella ha dedicato la vittoria) a l’Immediato seduto davanti al comitato come facevano gli anziani dei bassi di Foggia. “Cavaliere è convinto che i 5 Stelle voteranno per lui, ma i veri grillini stanno con noi”, era la convinzione del suocero del sindaco. Rivelatasi vera nelle urne e nell’astensione. Grande festa per Landella, uomo del popolo due volte vincitore contro la meglio intellighenzia professionale della città. Saranno solo le promesse a farlo vincere? Il centrosinistra dovrà molto interrogarsi, ma avrà tempo per fare emergere il suo populista da battere.
Foggia ama Landella, nonostante le buche, gli sberleffi e le tante ironie sul suo lessico.