“Abbiamo ascoltato le istanze e la voglia dei foggiani di migliorare la città. Ritrovata l’unità, dobbiamo dare un’offerta appetibile. Da oggi dobbiamo lavorare per l’unità che non è mai stata in discussione. Gli avversari sono altrove. Come Lega abbiamo sviluppato una campagna elettorale nel segno del cambiamento per i nostri figli. Non si deve più andar via da Foggia perché non c’è più futuro”. Non ha rancore il sindaco Franco Landella nel day after delle primarie.
“Dobbiamo ritornare ad essere credibili – ha detto durante la conferenza stampa del centrodestra in sala Fedora -, la politica deve dire con chiarezza i fatti che si possono fare. Alcuni occultano quello che abbiamo ereditato. Da 2 milioni di debiti, ne abbiamo onorati 7 ogni anno. Se ci fosse un altro sindaco non è che le strade sarebbero tutte nuove. Il 2022 è l’anno in cui Foggia può tornare a respirare: noi in questi anni non abbiamo fatto un euro di debito. Siamo stati una amministrazione virtuosa. Non voglio elencare il Teatro, lo Stadio o l’isola pedonale che ha fatto aumentare il Pil, non voglio citare i Campi Diomedei. Abbiamo fatto ritornare il sorriso e la speranza a Foggia. Ci sono 28 milioni di euro di lavori dal Cep al Candelaro”.
Ha fatto anche delle ammissioni. “Ero contrario alle Primarie, è atipico che un sindaco uscente vi si sottoponga. L’ho fatto con spirito di responsabilità, ho messo al centro il bene del centrodestra, sacrificando il mio ruolo di sindaco uscente”.
Landella esce rafforzato dalla Taralli. “Ritroverò al tavolo due forze politiche che erano fuori. Ieri le 14mila presenze certificano che il centrodestra c’è ed è unito e vincerà le prossime elezioni. Non fermiamoci ai personalismi. Guardiamo al futuro, il centrodestra deve essere unito, compatto e coeso. Ce lo chiedono i cittadini. Pippo Cavaliere? Non è la novità – dice parlando del candidato del centrosinistra -. È stato vicesindaco della Prima Repubblica e ha compartecipato al fallimento del centrosinistra da assessore”.