Il sindaco Francesco Miglio si presenterà alla città di San Severo alle 18 di sabato 23 febbraio. Dalla sua parte le liste del Pd, San Severo Democratica, Iniziativa Democratica di Salvatore Malerba con Francesco Sderlenga (che oggi ospitano l’assessore regionale, Alfonsino Pisicchio), Liberi e Forti ossia gli ex Popolari di Cecchino Damone, il Partito Socialista Italiano di Michele Santarelli, Articolo Uno e Rifondazione Comunista.
Manca per ora un raggruppamento col brand di San Severo Civica, la lista di Leo Di Gioia e Rosario Cusmai, che a San Severo con l’accordo tra Miglio e il Pd non ha avuto il sostegno che si aspettava alle ultime elezioni provinciali.
I civici di Leo Di Gioia e alcuni damoniani appaiono molto confusi, un’ala frondista potrebbe aver deciso di non sostenere la sua corsa per il secondo mandato. Lo strappo è sicuro secondo alcuni fonti civiche, anche se l’assessore regionale ha la bocca cucita. “Non stiamo con Miglio, stiamo decidendo, ma non siamo con lui”, rimarca qualcuno.
Sempre più vicina l’opzione Bocola, supportata anche da Azzurro Popolare di Ciro Persiano, riferimento tarquiniano nella città dei campanili.
Intanto è scoppiata la polemica sullo slogan, San Severo città d’Europa. Si sente plagiato Nazario Tricarico, che ha sempre puntato tutto sul carattere europeista della sua proposta e sta per chiudere la sua coalizione con 4 liste e il possibile tandem con Leo Lallo. “Sono stato io ad immaginare San Severo città d’Europa per gemellarla con 27 paesi diversi. Ho incentrato tutto su questo: San Severo che si deve aprire alla prospettiva europeista. Lo slogan doveva essere San Severo città d’Europa e Miglio me lo ha scippato”, rimarca alla nostra testata.